La Campania è la regione con la spesa più alta per scommesse, poker e slot online. E’ quanto si legge in un Report di Federconsumatori sul gioco d’azzardo in Italia.
Il gioco online ha superato nel 2022 i 73 miliardi di euro, non solo confermando il sorpasso ma raddoppiando nei numeri rispetto al 2019. Nei primi sette mesi del 2023 si registra una ulteriore crescita del 10%, rendendo probabile il superamento degli 80 miliardi a fine anno, nel solo online. Nell’ultimo anno (dati ADM elaborati da Federconsumatori) la somma giocata ( ovvero la raccolta di gioco e cosa diversa dalla spesa) media procapite in Campania è di 1.874 euro. In Sicilia la cifra scende a 1.806. In Veneto la cifra più bassa in assoluto: 649 euro.
“Nella prima parte della classifica si trovano tutte le regioni del Sud. Differenze evidenti, dati opposti a quelli del gioco fisico (nella cui classifica per giocato procapite si individuano nelle prime posizioni varie regioni del nord), che non possono che essere interpretati con la scelta delle mafie di utilizzare il gioco legale online come modalità di riciclaggio di capitali sporchi (attività diffusa anche in altri settori economici caratterizzati da forti irregolarità, come l’edilizia e i pubblici esercizi). Va però ricordato che il pro capite viene calcolato sulla base del luogo di residenza del giocatore, che utilizza per giocare il proprio codice fiscale e i dati della carta d’identità. Precisazione che non è certo sufficiente a chiarire le significative differenze riscontrate. Le precisazioni che ci ha fatto avere l’ADM da questo punto di vista non modificano le nostre valutazioni, in alcuni casi le rafforzano: “In generale, comunque, si precisa che i dati di gioco relativi al comune non sono automaticamente riconducibili ai residenti, specie per le località a vocazione turistica, per le aree geografiche ad alta intensità abitativa o in cui sono presenti concentrazioni di strutture lavorative (stabilimenti, uffici pubblici, centri commerciali) ovvero per i punti vendita siti nelle autostrade o nelle strade ad alta percorrenza.” , si legge nel Rapporto.



