Rolfi (Regione Lombardia): “La nostra legge non vuole vietare, vuole solo regolamentare meglio il settore del gioco d’azzardo”

Caserta. Gioco e minori, sigilli per una sala scommesse

(Jamma) “Dieci regole, quelle contenute nel decalogo elaborato dal Gruppo di lavoro del Consiglio della Regione Lombardia, sulle quali sta lavorando la Giunta e che entro la prossima settimana porteranno alla presentazione di un testo di legge sulla regolamentazione dei giochi d’azzardo che sarà approvata dal Consiglio regionale in autunno”. Con queste parole, Fabio Rolfi consigliere di Lega Nord e coordinatore del gruppo di lavoro, conferma a Jamma.it il procedere spedito dei lavori per la presentazione di una legge che permetta di regolamentare il settore dei giochi incidendo su quegli aspetti economici e sociali che hanno pesanti riflessi sugli individui colpiti da questo tipo di patologia.

Numerose le proposte contenute nel decalogo presentato a inizio giugno a Palazzo Pirelli. “Si va dalla proposta di un sistema di premialità o di detassazione per gli esercizi che scelgono di non installare le slot, all’introduzione di corsi di formazione per la polizia locale come strumento di contrasto alla ludopatia, alla localizzazione degli esercizi a distanza di almeno 500 metri da luoghi definiti sensibili come scuole, luoghi di culto, impianti sportivi e ospedali”.

“Proponiamo – ci spiega il consigliere Rolfi –  di valutare la possibilità di inibire il gioco ai minorenni e alle persone già seguite dai servizi sociali. Nel decalogo, che abbiamo consegnato alla giunta, chiediamo anche di modificare le norme per ridurre la pubblicità sugli spazi comunali e sui mezzi di trasporto pubblico commissionata da aziende attive nel settore del gioco pubblico, ma anche il gioco online. Si chiede, inoltre, la predisposizione, con la commissione competente della pubblica istruzione, di corsi di formazione all’interno delle scuole, la diffusione attraverso le Asl di materiale informativo e l’avvio di campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini. La creazione di un fondo regionale per finanziare la prevenzione e cura dei problemi legati al fenomeno della ludopatia e l’introduzione della carta regionale dei servizi per giocare alle slot e avere la garanzia della maggiore età del giocatore.

Ovviamente – continua – abbiamo lavorato in modo tale da adottare interventi di competenza regionale per evitare di veder poi bloccata e invalidata la legge in sede giudiziaria. Da questo punto di vista la normativa ligure rappresenta un precedente positivo importante di fronte ai molti regolamenti regionali annullati da una giurisprudenza amministrativa un po’ ondivaga. La legge regionale ligure è resistita al tar e rappresenta una breccia nell’ordinamento. E’ chiaro che la soluzione migliore sarebbe un intervento del regolatore nazionale a normare e regolamentare il settore un po’ meglio di come è regolato adesso. Nel frattempo le regioni fanno la loro parte per quanto possono. Noi non chiediamo di vietare i giochi pubblici ma regolamentarli meglio, soprattutto nell’ottica di tutelare il cittadino di fronte ad eventuali derive che questa attività inevitabilmente comporta.

Vedremo, successivamente, il testo che approverà la Giunta e su questo ci confronteremo. Ricordiamo anche che noi abbiamo sentito in audizione, prima di approvare questo decalogo, tutte le realtà interessate, dalle associazioni dei giocatori, agli operatori del settore agli enti locali e sindaci che hanno lanciato l’allarme e che hanno fornito un contributo importante al risultato ottenuto”.

 

Cristina Doganini

Articolo precedenteAdoc. ‘Contrastare il gioco illegale è primario, ogni anno fattura 20 mld di euro’
Articolo successivoPerché dovrebbe essere più pericolosa la slot presente nel bar vicino alla scuola rispetto quella del bar sotto casa?