Pesco (M5S): ‘La legge sul conflitto di interessi preveda una particolarità per il gioco pubblico’

(Jamma) Nella seduta di ieri alla Camera l’on0revole del Movimento 5 Stelle Daniele Pesco, vista la particolarità del settore gioco, ha chiesto che la classe politica sia del tutto esterna alle concessioni pubbliche sul gioco pubblico. “Chiediamo – afferma l’onorevole – che i politici non possano partecipare in nessun modo a società concessionarie del gioco pubblico. Lo chiediamo per la classe politica,

ma anche per i parenti di persone che detengono cariche elettive. Lo facciamo una volta per tutte, in modo che non si possa più confondere il politico con chi ha interessi nel gioco pubblico.
Il gioco pubblico è un settore molto delicato, molto particolare, che raccoglie molti soldi: 8 miliardi di euro all’anno solo alla filiera del gioco. Per questo, chiediamo che, magari, la legge sul conflitto di
interessi possa prevedere una particolarità per il gioco pubblico e quindi una maggiore definizione degli obblighi a cui la classe politica deve attenersi

La Camera ha però respinto l’ordine del giorno collegato alla delega fiscale, presentato proprio dal Movimento 5 Stelle, che impegnava il Governo a “prevedere il divieto di affidare le concessioni dei giochi pubblici a persone fisiche o giuridiche riconducibili a soggetti che ricoprono cariche pubbliche ed ai loro familiari fino al terzo grado di parentela”.

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