“Con decreto del Presidente della Regione Lazio, del 7 novembre 2023, è stato nominato il Referente scientifico della Regione per la programmazione degli interventi di prevenzione e contrasto del gioco d’azzardo patologico, relativamente ai Fondi Gap 2021 e 2022. Il decreto è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 90 del 9 novembre 2023. Il Presidente Rocca ha nominato il dott. Onofrio Casciani, dirigente psicologo presso l’ambulatorio specialistico “Disturbo da gioco d’azzardo” della ASL Roma1”. E’ quanto rende noto Domenico Faggiani, membro dell’Osservatorio sul fenomeno del gioco d’azzardo della Regione Lazio.

“Il dr. Casciani, psicologo specializzato in psicoterapia cognitivo-comportamentale – come si legge sul decreto di nomina – si è sempre occupato, nell’ambito della sua professione, di problematiche legate alle dipendenze ed in particolare del trattamento del disturbo da gioco d’azzardo (DGA) e, tra il 2016 ed il 2022, ha ricoperto il ruolo di componente effettivo dell’Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo ed il fenomeno della dipendenza grave presso il Ministero della Salute – spiega Faggiani -. Va ricordato che il Ministero della Salute, con Decreti relativi alla programmazione per il Fondo Gap del 2021 e per quello del 2022, ha disposto che le Regioni, oltre ad indicare gli obiettivi perseguiti ed i relativi indicatori per il monitoraggio delle azioni, provvedano anche a designare un Referente scientifico. Bene quindi ha fatto la Regione a disporre la nomina del Referente regionale, individuato nella figura di un professionista che segue da anni queste problematiche. Relativamente al Fondo GAP, previsto dall’articolo 1 – comma 496 – della legge 28 dicembre 2015 n. 208, accanto alla nomina, da parte di ogni Regione, di un Referente scientifico, si pone a mio avviso anche la necessità di una revisione delle regole relative alla erogazione ed alla successiva rendicontazione del Fondo. Le modalità con le quali, fino ad oggi, sono avvenute le erogazioni, ed i tempi previsti per la rendicontazione, hanno creato e creano notevoli problemi non solo alle Regioni ma anche agli enti locali ed alle aziende sanitarie. Il rischio è quello che vi sia una interruzione dei trasferimenti, che di conseguenza porterebbe ad una interruzione dei servizi. Si rende perciò necessario rivedere queste modalità puntando da un lato ad una semplificazione e, dall’altro, ad una programmazione pluriennale”, conclude Faggiani.

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