“Quali iniziative di competenza intenda intraprendere per assicurare, attraverso successivi provvedimenti, l’adempimento da parte dello Stato del dovere, costituzionalmente protetto, di tutela della salute, impedendo in primis che il gioco d’azzardo venga reso oggetto di promozione pubblicitaria e che il Ministero della salute sia estromesso dall’importante ruolo di tutelare i cittadini dal gioco d’azzardo patologico”.

E’ quanto chiedono al Ministro della Salute i deputati Quartini (nella foto), Francesco Silvestri, Sportiello, Marianna Ricciardi e Di Lauro (M5S) in un’interrogazione a risposta immediata in Commissione Affari sociali della Camera.

Di seguito il testo integrale dell’interrogazione:

“QUARTINI, FRANCESCO SILVESTRI, SPORTIELLO, MARIANNA RICCIARDI e DI LAURO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che: la Camera dei Deputati ha concluso l’esame dell’Atto del Governo n. 116, recante lo « Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza »; il predetto provvedimento testimonia di un approccio a giudizio degli interroganti assolutamente non adeguato al perseguimento degli obiettivi di cui alla legge delega con riferimento alla tutela dei soggetti vulnerabili e alla prevenzione dei fenomeni di disturbi da gioco; l’impianto normativo poggia infatti sul concetto di « gioco responsabile » e non persegue l’obiettivo di ridurre il più possibile l’accesso al gioco ma quello di « educare » il giocatore, sottovalutando l’aspetto patologico del fenomeno del gioco e trasmettendo un’immagine positiva del gioco; in particolare la nuova normativa: legittima nuovamente l’utilizzo della pubblicità superando il divieto assoluto di pubblicità introdotto con il decreto-legge n. 87 del 2018 (cosiddetto decreto dignità); attribuisce al concessionario, ovvero il diretto controinteressato, il controllo sul grado di partecipazione al gioco dei giocatori più esposti al rischio di gioco patologico; smantella un organo di monitoraggio indipendente, come l’osservatorio sull’azzardo, per sostituirlo con una consulta della quale fanno parte i soggetti privati ad avviso degli interroganti in palese conflitto d’interesse; paradossale è poi l’avocazione di ciò che resta della funzione pubblica di « tutela della salute del giocatore » da parte del Mef: una distorsione disfunzionale, considerato che l’impatto ed i costi ricadranno poi sul Ssn; sul piano costituzionale e ordinamentale, i princìpi di tutela della salute, della famiglia, del risparmio e della sicurezza debbono intendersi sovraordinati all’interesse erariale, come in più occasioni evidenziato dalla Corte costituzionale; le misure in materia di giochi hanno indubbi, gravi e rilevanti riflessi sulla tutela della salute delle persone -: quali iniziative di competenza intenda intraprendere per assicurare, attraverso successivi provvedimenti, l’adempimento da parte dello Stato del dovere, costituzionalmente protetto, di tutela della salute, impedendo in primis che il gioco d’azzardo venga reso oggetto di promozione pubblicitaria e che il Ministero della salute sia estromesso dall’importante ruolo di tutelare i cittadini dal gioco d’azzardo patologico”.

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