Poker live in bilico tra la chiusura di Pordenone e l’assoluzione di Varese

 

Se da una parte la Guardia di Finanza fa chiudere una poker room nella provincia di Pordenone, come avevamo scritto lo scorso 19 aprile, dall’altra il dissequestro disposto dalla magistratura di un’altra poker room nei pressi di Varese, lascia perplessi e fa capire quanta confusione ci sia ancora presso le autorità quando si parla di poker live. Tuttavia questa sentenza, insieme ad altre già emesse in passato a favore del poker sportivo, crea dei precedenti che non si possono più ignorare.

 

Il caso nello specifico riguarda la sala da gioco Lucky Club di Gallarate, prima chiusa e oggi dissequestrata e assolta per non aver commesso alcuna effrazione. Era lo scorso 11 marzo quando durante lo svolgimento di un torneo di poker da 20 euro di buy-in, con possibilità di re-buy da 15 euro, i militari della Guardia di Finanza fecero irruzione nella sala da poker. E’ stata proprio la formula del rebuy la causa della chiusura del circolo. La legge infatti, riconosce il poker sportivo, ovvero quello dei tornei dove per partecipare si paga una quota fissa e nulla più, ma non ammette la possibilità di ricomprare le fiches (il re-buy appunto) una volta terminate.

 

Ciononostante il tribunale del riesame di Varese ha emesso una sentenza di dissequestro della poker room in questione. Questo perché i giudici hanno riconosciuto la “dimensione sportiva del gioco” essendo la sala affiliata al CONI ed avvalendosi di una classifica nazionale dei giocatori sulla quale i tornei giocati andavano ad influire. Inoltre, l’accusa di “fini di lucro” non era sostenibile dal momento che il primo premio era di soli 96 euro, e nemmeno quella di “gioco d’azzardo” era perseguibile essendo il poker Texas Hold’em considerato un gioco di abilità dove la fortuna ha solo un ruolo molto marginale.

 

Sicuramente a fare pendere l’ago della bilancia dalla parte dell’assoluzione incide molto il fatto che il circolo fosse affiliato all’ Associazione Centri Sportivi Italiana, una corporazione riconosciuta dal CONI, che dà la giusta valorizzazione al poker sportivo, troppo spesso confuso con videopoker o, più in generale con il gioco d’azzardo e le ludopatie. Una sentenza favorevole che lascia ben sperare per il futuro del poker live in Italia.

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