Franco Masini (Sapar) . Lettera aperta all’Avvenire

(Jamma) – All’attacco mediatico contro il gioco il settore tenta di rispondere. Lo fa Franco Masini, Consigliere SAPAR eletto nella delegazione Lazio, rispondendo ad alcune affermazioni pubblicate sul quotidiano AVVENIRE.

 

Caro Direttore,

leggendo pagina 5 del suo giornale del 28/6/2013 e più precisamente la sezione dal titolo, CATTIVI PROFETI, credo che ci sia stato qualche errore di valutazione. Vede, faccio il lavoro a cui fa riferimento l’Associazione in questione da quarant’anni e ringrazio il Signore di avermelo dato. Non mi sento un luminare in materia ma comunque qualcosa avrei da dirLe. Vede il gioco è, ed è sempre stato, un aspetto fisiologico e non patologico di tutte le società del pianeta, in tutti i tempi. Ora come tutte le attività umane hanno, inevitabilmente, dei risvolti negativi che nessuno nega ed è proprio per questo che vanno affrontati in modo, mi lasci dire, laico. Si, perché se lasciamo andare a briglia sciolta il populismo e la demagogia, anche in questo caso si finirebbe per generalizzare e generalizzare è senza ombra di dubbio il modo più efficace ed efficiente, per lasciare le problemi irrisolti. Quando si contrappongono i fatti di Lazio, Emilia Romagna (per dovere di cronaca sappia che la parte sana del settore rappresentata dalle associazioni, plaude queste operazioni) alle argomentazioni che illustrano l’assoluta trasparenza voluta dallo Stato, finalizzata a regolare gli apparecchi da intrattenimento e chi opera all’interno di quelle norme, allora mi viene da pensare che si sappia poco della materia quando addirittura non sia il caso di evocare il famoso teorema andreottiano. Che la criminalità organizzata si sia infiltrata anche nel gioco dello Stato, non lo scopriamo ne io ne Lei e questo credo possiamo dirlo con assoluta certezza, altrimenti mi indichi quali settori sono esenti da queste infiltrazioni. Quello che non va nella replica del suo giornale è fare di tutte le erbe un fascio, erbe buone e cattive sarebbero tutte uguali ma se così fosse, allora crede davvero che lo Stato abbia emanato leggi per favorire la regolamentazione di un settore della società per favorire solo le organizzazioni criminali? Non pensa che possano esserci centinaia e centinaia di aziende, che da decenni fanno della legalità il loro credo? Non pensa che possano esistere operatori che vivono ogni giorno nella paura? Non pensa che questi attacchi siano strumentali e funzionali agli interessi di qualcuno? Vede qualche giorno fa sono rimasto basito quando su la 7 subito dopo il tg di Mentana, nel quale il direttore ha prodotto una lunga requisitoria sul gioco e sulle persone che si rovinano alle slot, al primo spot pubblicitario chi era il primo inserzionista? Un casinò on line! In un ANSA di una decina di giorni fa, all’interno di una notizia in cui una donna aveva abbandonato un fratello disabile e i figli per andare a giocare in un Bingo, la parola Bingo era sottolineata e di un altro colore e ciò sta ad indicare che lì c’è un link. Andandoci sopra con il mouse e cliccando, si è aperto un collegamento con un casinò on line! No comment. Vogliamo parlare poi della pubblicità su tutti i maggiori motori di ricerca, agenzie giornalistiche, televisioni pubbliche e private quando non ci sono tv private interamente dedicate al gioco on line? Io personalmente ne ho contate sei nel Lazio! E i giornali? La quasi totalità (a dire il vero Avvenire no), traggono entrate pubblicitarie dai casinò on line. Però il settore delle slot va criminalizzato! Additato come unica fonte di tutti i mali del Bel Paese e quando Associazioni del settore tentano di fare chiarezza per mettere in ordine quattro idee o rivendicare ciò che semplicemente è previsto dalla legge, allora si mettono alla berlina. La cosa che più salta agli occhi è il silenzio di chi amministra e governa il settore apparecchi da divertimento con vincite in denaro rispetto a questi attacchi e inoltre qualcuno dovrebbe spiegare cosa c’entrano le VLT con l’intrattenimento, visto che sul sito dei Monopoli sono inserite nella sezione “Apparecchio da Intrattenimento”! Vede caro direttore, io penso che se si continua a fare confusione, alla fine qualcuno trarrà benefici non indifferenti e i problemi non solo non verranno risolti ma assumeranno aspetti sempre più preoccupanti.

Con la speranza di un futuro più chiaro

Distinti saluti

Franco Masini

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