Tuci (Imprenditori Ippici): “Mancata ridistribuzione delle iscrizioni alle corse. Chi le trattiene?”

(Jamma) Enrico Tuci degli Imprenditori Ippici Italiani torna di nuovo a tuonare contro la mancata ridistribuzione delle iscrizioni ai cavalli arrivati a premio che definisce come ‘l’ennesima beffa a carico dei Proprietari’. 

“Provate ad immaginare – ha dichiarato Tuci – quanti soldi sono stati pagati dalle Scuderie italiane per iscrivere i propri cavalli alle Corse ordinarie e, soprattutto, ai Gran Premi. I soldi delle iscrizioni dovrebbero essere, ovviamente, ridistribuiti subito ai cavalli arrivati a premio ma questo non è avvenuto per molti mesi.

Il problema è nato quando il Ministero ha abolito la delega alle Società di Corse ed esse non hanno più avuto la possibilità di fare le compensazioni tra spese, premi ed iscrizioni e quindi chissà quando i proprietari rivedranno i loro soldi!
Il Ministero quando ha tolto la delega avrebbe dovuto pensare a come si sarebbero dovute regolamentare le partite contabili che riguardavano anche la restituzione delle iscrizioni, ma chiaramente, non lo ha fatto.
A questo punto è necessario che si chiarisca ai Proprietari che vantano tale credito, quale sia la procedura da applicare per riscuoterlo e certamente i Proprietari dovranno pretenderlo e, probabilmente, fare delle ingiunzioni.

Quando nei prossimi mesi le Scuderie riceveranno i premi del 2012 attraverso le Società, sarà anche opportuno che le compensazioni siano effettuate in maniera scaglionata senza addebitare tutti i costi su una unica mensilità. La questione della mancata redistribuzione delle quote di iscrizione diventa macroscopica e gravissima quando ci riferiamo ai cavalli piazzati nei Gran Premi.

Possiamo assicurarvi che questi non hanno ricevuto un centesimo. Il primo gravissimo errore, a mio parere, lo commettono le Società che consentono ad alcune Scuderie di partecipare ai Gran Premi senza pagare la quota di iscrizione. A questo punto avremo due categorie di cavalli, quella dei furbi e quella dei polli.

Le due categorie cessano di essere differenti nel momento in cui, dopo l’effettuazione del Gran Premio, si renderanno conto che ambedue non percepiranno assolutamente niente ed i soldi delle iscrizioni (ad esempio i 180.000 Euro dell’ultimo Derby Italiano del Trotto, 36 partecipanti ad Euro 5.000) sono rimasti inspiegabilmente in parte nelle Casse di Assi ed in parte nelle Casse dell’Ippodromo di Tor di Valle da cui ritengo, anzi sono certo, sarà non facile riprenderli. Di fatto i primi tre piazzati hanno dovuto fare un decreto ingiuntivo per riconquistare quello che, a mio avviso, sarebbe dovuto esser loro consegnato un ora dopo la corsa, ma a distanza di quasi un anno niente è stato pagato.

Senza fare nomi possiamo citare un cavallo pluri-piazzato classico che sta ancora aspettando di recuperare i proventi delle iscrizioni anche dagli ippodromi di Milano, Torino, Treviso e Follonica per un totale di Euro 65.000.

Speriamo vivamente che anche questa ennesima assurda mancanza venga al più presto eliminata da chi di dovere (cioè da chi?) nell’interesse comune di tutti i proprietari”.

 

 

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