Decreto istruzione, Di Lello (Psi): ‘Non capisco perchè non siano stati tassati i giochi, godono tassazione ridicola’

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(Jamma) Per la copertura del decreto sulla scuola, l’università e la ricerca, varato pochi giorni fa dal Consiglio dei ministri, “Non capisco perché non siano stati tassati i giochi d’azzardo, che godono di una tassazione ridicola” a dichiararlo l’onorevole Marco Di Lello, coordinatore nazionale del Psi.

Assunzione di 26mila insegnanti di sostegno; piano triennale per immettere in ruolo 69 mila docenti e 16 mila Ata, il personale amministrativo; sostegno al welfare degli studenti; più borse di studio e via il bonus maturità anche per i test d’ingresso in corso. Queste le principali misure contenute nel decreto sull’istruzione che necessita di oltre quattrocento milioni di euro, la cui copertura finanziaria proverrà dall’aumento dell’accisa sugli alcolici. Ma non solo: anche l’aumento delle tasse sulla casa permetterà il rifinanziamento della scuola. A pagare il conto non saranno dunque solo gli amanti del vino e della birra, ma anche famiglie e imprese. Il giornale Avanti! ne ha parlato con Marco Di Lello, coordinatore nazionale del Psi – nonché presidente dei deputati socialisti e membro della Commissione Cultura alla Camera – che esprime soddisfazione per il decreto legge varato dal Consiglio dei ministri, ma ricorda che «questo deve essere un primo passo verso la rinascita della scuola pubblica italiana» .

La copertura finanziaria del decreto legge verrà dall’aumento delle accise sulle bevande alcoliche e delle imposte di registro.

Non capisco perché non siano stati tassati i giochi d’azzardo, che godono di una tassazione ridicola. Sarebbe stato un bel colpo alle ludopatie.

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