Tuci (Impr. Ippici Italia): “Bene inserimento riforma del settore in Delega fiscale”

(Jamma) “Forse è prematuro salutare eventi positivi prima di averne la certezza, ma, in questi giorni alcune iniziative sembrano aver preso le strade giuste seppur queste saranno certamente lunghe e impervie” ha affermato Enrico Tuci degli Imprenditori Ippici Italiani.

“Le Aziende Ippiche – continua – ribadiscono il loro sostegno alla riforma, una riforma radicale, che tolga dalle mani dello Stato un settore che, in ogni parte del mondo, dimostra potenziali economici e valori etici e sportivi che in Italia ormai sono ogni giorno rinnegati da un sistema completamente in mano ai burocrati.

Gli Imprenditori Ippici applaudono l’iniziativa del Governo di inserire nella Delega Fiscale il pacchetto denominato “Unione Ippica Italiana” e indicano nei contenuti della Proposta di Legge “Lega Ippica Italiana” molte delle soluzioni operative percorribili per il rilancio del settore. Abbiamo assurdamente perso 6 lunghissimi mesi, speriamo di recuperare in fretta, speriamo.

Noi tutti salutiamo anche l’intervento di Marco Smorgon che ha portato una ventata di dinamismo e di ottimismo e che, soprattutto, ha riunito Allenatori/Guidatori del Trotto, una delle categorie più importanti eppur la più divisa in varie parrocchie. Ebbene, poche settimane orsono avevamo trovato un importante accordo sui punti che più premevano, per il futuro, a questa categoria. Ovviamente siamo disponibili a lavorare ancora assieme e arricchire ulteriormente il lavoro che, insieme al Comitato Lega Ippica Italiana, svolgiamo da oltre un anno.

Spero che anche il Galoppo sappia trovare delle persone proiettate verso l’innovazione e la valorizzazione del nostro mondo e riesca ad abbandonare i vecchi schemi rivolti al passato che portano soltanto a schermaglie che nessuno vuol più ascoltare.

Le strade sono due: o si lavora insieme alla riforma già tracciata, migliorandola e completandola, oppure si continua ad uccidere l’ippica per preservare i pochi miseri privilegi che alcuni ritengono di aver ereditato dal passato. Noi siamo per la prima”.

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