Spese per i giochi nel nuovo redditometro

(Jamma) – L’Agenzia delle Entrate con circolare comunica che la relazione illustrativa all’articolo 22 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 fornisce precise indicazioni in ordine al nuovo metodo di ricostruzione del reddito complessivo delle persone fisiche, come di seguito, in sintesi, evidenziato.

In particolare, specifica che ai fini della determinazione sintetica del reddito delle persone fisiche si presume che quanto viene speso nel periodo d’imposta sia stato finanziato con redditi posseduti nel periodo medesimo (quarto comma) e che a tale presunzione si affianca, con pari efficacia, quella basata sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacità contributiva da individuare secondo la disposizione del citato quinto comma. Il profondo cambiamento previsto dal legislatore è incentrato sull’adeguamento dello strumento accertativo ai mutamenti, intervenuti nell’ultimo decennio, del contesto socio-economico in cui si manifesta la capacità di spesa, sulla valorizzazione del contraddittorio con il contribuente, nonché sull’utilizzo del patrimonio informativo disponibile.

Le spese per tempo libero, cultura e giochi
Nella sezione “Tempo libero, cultura e giochi” tutte le spese individuate sono attribuite sulla base di informazioni puntuali, relative ad importi oggettivamente riscontrabili. Nella voce “Attività sportive, circoli culturali, circoli ricreativi, abbonamenti eventi sportivi e culturali” sono incluse le spese relative all’iscrizione a centri sportivi o culturali e circoli, nonché quelle connesse agli abbonamenti stagionali a stabilimenti balneari disponibili o presenti in Anagrafe Tributaria. In questa sezione sono ricomprese anche le spese relative ai cavalli e agli animali domestici in genere. Relativamente alle spese sostenute per il mantenimento dei cavalli, il decreto distingue tra quelli detenuti in proprio e quelli “tenuti a pensione”. Solo con riferimento alla voce “Giochi e giocattoli, radio, etc…”, ove non conosciuto il dato puntuale, può essere utilizzata la spesa media ISTAT della tipologia di nucleo familiare di appartenenza.

 

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