CasinĂ² di Venezia. Via libera alla privatizzazione ma troppo onerose le condizioni del comune

(Jamma) Il ministero degli Interni ha dato il via libera alla privatizzazione del casinĂ² di Venezia e il comune ha finalmente potuto pubblicare il bando. Ma c’e’ chi dubita che ci saranno concorrenti perchĂ© le condizioni appaiono assai onerose.
In pratica chi aspira a gestire il casinĂ² deve tenerlo (quasi) com’è, anche se ciĂ² pregiudica la redditivitĂ . E Venezia si ritrova da un lato con un tentativo di privatizzazione impostato in un modo che difficilmente il mercato potrĂ  accogliere e dall’altro lato con un passivo che non si sa in che modo farvi fronte. La base d’asta di notevole entitĂ : 140 milioni per il primo biennio di affidamento di
concessione (trentennale) piĂ¹ 33 milioni per gli esercizi successivi, piĂ¹ 14 per il canone concessorio annuale e piĂ¹ 44,4 milioni per le azioni della societĂ  che gestisce il casinĂ². Un fiume di denaro che i possibili pretendenti hanno fatto ufficiosamente sapere di non avere intenzione di spendere.

C’Ă© di piĂ¹: il comune ha sottoscritto un accordo con i sindacati che vincola gli acquirenti a non toccare gli organici per almeno 7 anni. Non si tratta di una clausola di poco conto: un addetto alle sale guadagna
circa 80mila euro lordi l’anno piĂ¹ le mance di 15-20 mila euro l’anno per 33 ore a settimana (in Inghilterra la stessa figura professionale guadagna 25-28 mila sterline e 4-5 mila sterline di mance).

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