Si è concluso ieri il 13° Meeting Interpol match-fixing task force, l’annuale incontro durante il quale le Forze dell’ordine internazionali e gli esperti di tutto il mondo, si confrontano sul fenomeno del match fixing, ossia degli eventi sportivi truccati nel risultato ancor prima dello svolgimento delle gare a vantaggio degli scommettitori.

La delegazione italiana presente al meeting, che si è svolto a Buenos Aires (Argentina), era presieduta dal direttore del Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale Stefano Delfini, in qualità di coordinatore del Gruppo investigativo scommesse sportive (Giss) e di vicepresidente dell’Unità informativa scommesse sportive (Uiss).

Nel corso dell’incontro è stata illustrata la best practice nazionale rappresentata dall’operatività dell’Uiss e del Giss, organismi che permettono di realizzare una sinergia informativa tra Forze di polizia e mondo dello sport, al fine di prevenire e contrastare tentativi di infiltrazione della criminalità nel settore nonché episodi di frode sportiva.

Sono state, inoltre, presentate le iniziative messe in campo dal Giss, organismo a composizione interforze, per la prevenzione della manipolazione delle competizioni sportive nazionali e internazionali, attraverso l’approfondimento delle segnalazioni di scommesse anomale e il costante monitoraggio delle fonti aperte.

L’intervento italiano ha evidenziato, altresì, come lo sport costituisca un importante strumento di promozione dei valori della correttezza, del rispetto e della legalità, che è indispensabile veicolare alle giovani generazioni, come avviene, ad esempio, con l’Integrity tour, iniziativa promossa dal Dipartimento della pubblica sicurezza insieme alla Lega serie B e all’Associazione italiana calciatori.

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