“Oggi è molto importante il concetto della democratizzazione, cioè la prospettiva di potere avviare un’operazione di allargamento dell’ecosistema. La ricerca rinnovabile produce una maggiore indipendenza dal programmatore centrale. Quando si parla di queste materie bisogna stare molto attenti a come si può fare e allo stesso tempo va tenuto conto di un processo di riduzione dei costi per le imprese. Qualunque idea che afferisca alla possibilità di sviluppare e ingrandire le nostre reti energetiche comporta dei costi, di conseguenza più intelligenti e smart sono queste infrstrutture e più si ottengono risultati. La realizzazione di infrastrutture in questo senso comporta un tempo che si aggira mediamente sui 12 anni. Per questo è importante anche la sostenibilità regolatoria. Sono scettico sul fatto che l’etica abbia oggi conquistato i cuori dei finanzieri. E’ corretto che vi siano prospettive obbligatorie, ma al contempo bisogna lavorare sul lato culturale. L’ESG nel suo insieme è un’opportunità. Per rendere le politiche ESG ancora più efficaci serve un po’ di coraggio alla politica e alle istituzioni nel fare le riforme. All’impresa manca invece una dimensione culturale del capitalismo moderno, che deve trasformare questa moda in una presa reale di coscienza”.

Lo ha detto Giuliano Frosini (nella foto), Senior Vice President Italy, Public Affairs, Media & External Relations di IGT, intervenendo a Roma – presso la sede di Start Magazine – alla presentazione del Paper “ESG – Valore Condiviso”, l’iniziativa realizzata da Start Magazine in collaborazione con ICINN – Istituto per la Cultura dell’Innovazione, IGT e INWIT.

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