TIR Newslot: Vessato, cornuto e mazziato, quando il troppo stroppia

(Jamma) – Se sul mercato dei giochi si affacciano nuove forme di offerta diverse da quelle convenzionali e regolamentate non è per caso. Evidentemente l’iter di bonifica e regolamentazione avviato alla fine degli anni 90 non ha portato ai risultati sperati. Oggi un operatore iscritto e censito vive una situazione di disagio: beffato e deriso da quello in difetto di autorizzazione è additato come pericoloso dalla opinione pubblica che considera dannosa la sua attività pur non rinunciando alle imposte sui giochi. Quindi l’operatore è tartassato dai controlli, vessato dalle tasse e malvisto. Considerando il contenuto di certe dichiarazioni pubbliche si può dedurre che nemmeno l’Authority preposta al controllo e le associazioni di rappresentanza degli operatori hanno ancora compreso a pieno la situazione. Di seguito lo sfogo di un gestore.

 

“Sono un piccolo gestore di apparecchi comma 6/a le così dette famigerate (New) Slot e di qualche videogioco. Venerdì scorso è accaduta l’ennesima richiesta vessativa della locale Agenzia delle Entrate, mi si richiede l’IVA forfait degli apparecchi c.7 (videogiochi) dell’anno 2010: in se nulla di particolare se non che io come la maggior parte dei miei colleghi gestori e ora terzi incaricati operiamo in regime ordinario da oltre 15 anni.
Detto ciò vorrei ricordare che su 8 anni sono ben 5 che l’Agenzia delle Entrate locale mi controlla, partendo dal 2005 con richiesta analoga a quella odierna l’IVA forfait degli apparecchi c.7 (videogiochi), a fatica con il commercialista siamo riusciti a dimostrargli che eravamo in ordinaria e che valeva il comportamento concludente, non contenti, stessa cosa per l’anno 2006 in più ho pagato per piccolo errore dell’IVA prorata, pazienza…
Un collega per far valere le stesse ragioni è dovuto cercare ragioni alla Commissione Tributaria locale, che gli ha dato pienamente ragione infliggendo pure all’Agenzia il pagamento della causa, per 1700 euro, non paghi si sono accaniti su contenzioso in essere fra il mio collega e la medesima Agenzia che non ama “perdere” nemmeno di fronte all’evidenza.
In questo le associazioni tutte nulla hanno potuto…
Torno alla mia vicenda e arriviamo come per tanti lo scorso anno con il controllo 2007 su apparecchi c.6 del 110 TULPS, mi è stato contestato, e non riconosciuto visto che il concessionario ha fornito solo dati parziali dell’IN, che le macchine pagavano esattamente il 75% – tutti sappiamo che non è così, pure la mia associazione ora mi ha fornito una blanda risposta dell’Ufficio 12 dei Monopoli di Stato dove afferma che gli apparecchi c.6 del 110 Tulps pagano il 75% come percentuale minima, ma tantè che è arrivato ora e quindi per l’anno 2007 si è pagato anche per altre piccole stupidaggini, fra cui carte carburanti, pasti e udite, mi sono stati contestati gli imponibili, secondo loro, bassi degli apparecchi meccanici comma 7, quelli per intenderci che per obbligo dobbiamo installare in ogni locale in cui installiamo gli apparecchi c.6 (New Slot).
Chi è del settore lo sa che ormai i videogiochi sono dei soprammobili e che non incassano ormai poco e nulla e che vengono installati per rispettare il decreto sul contingentamento, i funzionari pretendevano che io almeno denunciassi la metà dell’imponibile medio forfettario ovvero la metà di 1.800 euro annui.
Ricordo che fino allo scorso anno si facevano le registrazioni per cassa e che nessuno ci aveva mai detto in modo chiaro come ci si doveva comportare, nonostante le molte riunioni della mia associazione era lasciato al libero convincimento del gestore/esercente/commercialista, non nomino il concessionario perché ogni concessionario faceva in modo diverso e ho appurato che quando ho chiesto i dati oltre che dell’IN giocato quelli dell’OUT pagato, ovvero non mi sono stati forniti, quindi l’Agenzia delle Entrate ha calcolato esattamente sul 75%, mentre tutti sappiamo che proprio quell’anno fra dismissioni in fretta e furia, vedi caso Black Slot e altre amenità c’erano apparecchi che hanno pagato anche ben oltre il 75,5%, non parliamo poi del calcolo del forfettario applicato agli apparecchi non letti continuativamente …… che si aprirebbero altri scenari…, so di colleghi a cui hanno sommato il forfettario all’IN ecc.ecc.
Come dicevo ho pagato e tanti come me l’hanno fatto, speranzosi che con quell’anno si chiudesse la cosa e che per un po’ ci avrebbero fatto “respirare”, speranza vana e caduta i primi dell’ottobre scorso, richiesta di accertamento per gli anni 2008 e 2009, contestazioni identiche a quelle sanzionate nel 2007 e dulcis in fundo ai primi di novembre mi è arrivata la richiesta dell’IVA forfait per il 2010 che dicevo all’inizio.
Morale se continua in questa grande incertezza e persecuzione non saranno i sindaci o certe leggi regionali a farci chiudere ma un sistema vessatorio, iniquo e pernicioso che colpisce noi piccoli e non controlla qui a fianco a me alcune grandi aziende gestite direttamente da note concessionarie (che fanno anche il noleggio) dove escono e fanno offerte ai baristi fuori da ogni logica commerciale.
Ha ragione Jamma quando scrive: i gestori sono stremati”.

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