BPlus chiede 1,2 miliardi di danni allo Stato

(Jamma) Una richiesta shock. Un maxi risarcimento da 1,26 miliardi di euro chiesti dalla società di giochi Bplus al ministro dell’interno e al Prefetto di Roma per aver danneggiato il concessionario di Slot machine fondato da Francesco Corallo e che ora è amministrato da un blind trust di diritto inglese. Nel ricorso di 50 pagine firmato dallo studio Vinti e Associati, e del quale ilmessaggero.it è entrato in possesso, si contesta la nota con la quale il prefetto parla di rischio di infiltrazioni mafiose per Bplus.

La vicenda è legata alle indagini della procura di Milano sui prestiti “facili” della Bpm all’epoca guidata da Massimo Ponzellini. Indagine nella quale è finito tra gli accusati anche Francesco Corallo, azionista di riferimento del concessionario delle Slot Machine.

Dopo la costituzione di un blind trust a Londra, con il quale i destini di Corallo sono stati separati da quelli di Bplus, il prefetto di Roma ha deciso di “sospendere” l’interdittiva antimafia fino al prossimo 30 maggio. Secondo i legali di Bplus, questa sospensione sarebbe “illogica”, in quanto il pericolo di infiltrazione mafiosa “o c’è, oppure non non c’è”, mentre non è ipotizzabili che tali rischi possano essere sospesi per un periodo di tempo. Inoltre l’interdittiva mancherebbe dei presupposti, non essendo mai emerso, nonostante le numerose indagini, un collegamento tra Corallo e le organizzazioni mafiose.

Nel ricorso i legali della società lamentano anche un’altra circostanza. Tutti i vari direttori dei Monopoli, che sovrintendono al mondo dei giochi, che si sono succeduti nel tempo, avrebbero in qualche modo fatto pressioni per la vendita della società. Per questo, negli allegati del ricorso al Tar, sono contenute una serie di intercettazioni telefoniche emerse in diversi procedimenti nelle quali i vertici dell’Agenzia autonoma parlando con diversi interlocutori del destino di Bplus.

L’interdittiva antimafia, secondo gli avvocati di Bplus, sta comportando ingenti danni alla società. Danni quantificati in 984 milioni di euro, per quanto riguarda il valore di cessione sul mercato del concessionario, più altri 179 milioni di euro circa di diritti sulle slot machine che dovevano poter essere sfruttati e ammortizzati nel corso della durata novennale della concessione, oltre ad altri 100 milioni di euro per i danni di immagine subiti. Il totale della richiesta di danni, come detto, è di 1,263 miliardi di euro.

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