STS su tagli alle regioni no-slot: “Prima delle regole, bisogna fare chiarezza”

(Jamma) La norma del decreto Salva–Roma che avrebbe punito i Comuni che prendono provvedimenti restrittivi su gioco ha suscitato un vespaio di polemiche davvero imponente. Come riporta il Sindacato dei Totoricevitori Sportivi – tanto da scomodare addirittura il Presidente del Consiglio che, nel bollare la norma come sbagliata, ha assicurato che il Governo porrà adeguati rimedi.

Da tutta questa bagarre – fatta un po’ di scarsa conoscenza della materia e un po’ di demagogia – impariamo una cosa: che, prima di fare le regole sui giochi, bisogna inquadrare esattamente la materia, analizzandola in tutte le sue poliedriche facce.

C’è l’aspetto puramente ludico e quello commerciale. L’aspetto erariale e fiscale e quello sociale. E ancora, la faccia dell’occupazione che è quella delle migliaia e migliaia di persone che lavorano nel settore.

Chi persevera nel lanciare strali contro il gioco solo per acquisire consensi elettorali o sovvenzioni pubbliche o, semplicemente, per fare quella che crede essere una bella figura, non fa l’interesse pubblico.

Ci rasserena l’idea che, dalle recenti parole del Presidente Letta e del Ministro Saccomanni, sembra che il Governo stia cercando di seguire un cammino oculato, ispirato alla ragionevolezza e attento ai diversi interessi coinvolti.

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