“L’impianto concessorio per la gestione e la distribuzione del gioco pubblico con vincite in denaro assicura la tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, nonché il contrasto all’infiltrazione di organizzazioni criminali e all’offerta di gioco illegale. AGIC (Associazione Gioco e Intrattenimento in Concessione), nuova realtà associativa aderente a Confindustria nazionale, rappresenta le principali aziende concessionarie del settore del gioco pubblico e regolamentato in Italia, ne fanno parte International Game Technology (IGT), Lottomatica, Sisal Italia e Snaitech, che rappresentano circa il 70% del mercato italiano del gioco legale e sono presenti nel nostro Paese con l’obiettivo di garantire una concreta e professionale rappresentanza del settore, valorizzando azioni e investimenti su legalità, sicurezza e responsabilità verso consumatori e comunità, valori da sempre al centro delle attività delle aziende aderenti e principi indispensabili per costruire una solida e moderna industria italiana del gioco. La Federazione Italiana Tabaccai (FIT) e il Sindacato Totoricevitori Sportivi (STS) rappresentano la quasi totalità delle rivendite di generi di monopolio e dei tabaccai titolari di ricevitoria di giochi, scommesse, concorsi pronostici e apparecchi da intrattenimento. I rivenditori di generi di monopolio sono concessionari dello Stato per la vendita di tabacchi e prodotti assimilati, e operatori professionali per la raccolta del gioco a cui è affidata in via esclusiva la concessione per la raccolta del Gioco del Lotto. Inoltre, costituiscono la maggiore rete di vendita delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea (Gratta e Vinci) e differita nonché degli altri classici giochi di ricevitoria (Superenalotto, corner scommesse, concorsi pronostici, AWP)”. E’ quanto si legge in una nota sottoscritta da Sindacato Totoricevitori Sportivi (STS), Federazione Italiana Tabaccai (FIT) e Associazione Gioco e Intrattenimento in Concessione (AGIC).

“I concessionari del gioco pubblico e la rete di distribuzione dei tabaccai garantiscono quindi una concreta e professionale rappresentanza del settore, valorizzano azioni e investimenti in termini di tecnologia, sicurezza e responsabilità sociale e, pur massimizzando le entrate erariali, si pongono come soggetti in grado di limitare le occasioni di gioco, contrastare la raccolta illegale e la criminalità, valori e principi indispensabili per consolidare una solida e moderna industria italiana del gioco. Le due realtà insieme considerate – prosegue la nota – possono contare su di una rete di oltre 50.000 punti fisici, costituendo di fatto la più importante e numerosa rappresentanza di settore a livello nazionale. Visto il loro ruolo nell’ambito del sistema di gestione e raccolta del gioco pubblico nel nostro Paese, AGIC e FIT-STS hanno deciso di intraprendere insieme un percorso attraverso il quale individuare soluzioni che possano essere recepite nel corpo normativo del Riordino del settore.

Il quadro attuale

Negli ultimi anni, in assenza di un riordino organico del settore dei giochi, il legislatore è stato costretto a ricorrere all’utilizzo continuo di proroghe necessarie alla prosecuzione della gestione del servizio pubblico su rete fisica, per scommesse e concorsi pronostici, apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro, bingo, e sulla raccolta dei giochi a distanza. La stessa Legge di Bilancio per il 2023 – evidenziano le associazioni – ha determinato il regime delle proroghe di tali giochi fino al 31/12/2024. Tale strumento, sebbene abbia consentito la prosecuzione dell’operatività, anche a vantaggio delle entrate erariali, ha contribuito a generare:

  • mancanza di programmazione;
  • permanenza dell’incertezza regolatoria;
  • non adeguamento del comparto alle evoluzioni tecnologiche e alle modifiche intervenute nel mercato;
  • incertezza per potenziali investitori, anche internazionali, e scarsa credibilità riguardo il settore industriale.

Il riordino del settore dei giochi

L’attuale assetto normativo del settore è caratterizzato dal superamento di una disciplina centralizzata ed organica di esercizio dell’offerta di gioco sul territorio, gradatamente sostituita da interventi normativi a carattere locale di Regioni e Comuni, limitativi della localizzazione e degli orari dei punti di vendita del gioco. La sovrapposizione e l’eterogeneità delle predette normative locali – si legge ancora nella nota -, oltre ad aver rappresentato in questi anni una grave limitazione delle prerogative della gestione delle concessioni, costituisce oggi un ostacolo all’indizione delle gare, impedendo l’individuazione di criteri che possano orientare la gestione e la programmazione del gioco, nonché la stessa progettazione della rete territoriale dei punti di esercizio del gioco su rete fisica. Si rende quindi necessario il riordino organico del settore dei giochi, richiamato da più parti sia a livello istituzionale che giudiziale, volto a consentire di: superare il regime delle proroghe; risolvere la questione territoriale; garantire una pianificazione industriale di lungo periodo; introdurre un innovativo sistema concessorio che tenga conto del mutato contesto di mercato e che possa essere realmente efficace nel lungo termine.

L’art. 15 della Legge 9 agosto 2023, n. 111 (“Delega Fiscale”) ha previsto la delega al Governo per il sistematico riordino delle disposizioni normative in materia di giochi pubblici, da effettuarsi tramite uno o più decreti legislativi, sia con riferimento al comparto del gioco fisico che a distanza. Allo stato attuale – aggiungono le associazioni – il Governo ha varato il primo decreto di riordino sui giochi a distanza, al vaglio delle competenti Commissioni, e si auspica che il legislatore possa proseguire il lavoro in tempi brevi anche per il gioco físico, attraverso cinque direttrici fondamentali:

  • Conferma dell’attuale modello concessorio, ed innalzamento dei livelli di qualità dei Concessionari selezionati per la gestione della rete telematica;
  • Innovazione tecnologica e delle reti di vendita fisiche anche al fine di risolvere la “questione del territorio” e consentire il lancio per l’assegnazione delle nuove concessioni betting, ADI e Bingo;
  • Garanzia della certezza e stabilità del prelievo fiscale per l’intera durata del rapporto concessorio;
  • Innalzamento dei presidi a tutela del giocatore verso modelli sempre più etici, solidali e sostenibili;
  • Affidamento dell’attività di raccolta a soggetti professionali e affidabili, da una parte i tabaccai ricevitori, in qualità di concessionari diretti dello Stato, dall’altra le reti specializzate e generaliste, dietro possesso di requisiti soggettivi e oggettivi specificamente individuati.

Le partnership tra Stato e Concessionari e tra questi ultimi e gli operatori delle reti di vendita ad essi affiliate possono diventare il fulcro strategico di un’evoluzione qualitativa ed innovativa; parimenti acquisiscono un’importanza determinante le procedure di selezione per individuare operatori che siano in grado di progettare, guidare e realizzare questa innovazione. Con specifico riferimento alle reti fisiche – scrivono le associazioni – il combinato disposto dell’art. 15 della Delega Fiscale e dei principi introdotti dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici sarà garanzia di procedure di selezione che avranno l’obiettivo di elevare gli standard di tutela del giocatore/consumatore, i livelli di sicurezza e i profili qualitativi e tecnologici delle reti di vendita, la costituzione di una rete di offerta formata da tabaccai ricevitori, punti specializzati e punti generalisti adeguatamente selezionati, per un gioco ancora più responsabile.

Grazie all’interlocuzione con il territorio e attraverso iniziative che presenteremo nel prossimo futuro, avremo l’opportunità di supportare il Regolatore al conseguimento degli obiettivi citati in precedenza, facilitando così il superamento della logica del “distanziometro” che non ha sortito effetti positivi nella lotta alla ludopatia ed anzi ha causato esternalità negative, prima fra tutte l’espulsione di numerosi esercizi di gioco con conseguenti ricadute sulla sicurezza pubblica, sui livelli occupazionali e sul gettito erariale”, conclude la nota.

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