perugia

Nei giorni scorsi al Consiglio Comunale di Perugia è stata discussa la proposta di deliberazione presentata dal cons. Marko Hromis del gruppo consiliare Partito democratico in materia di modifica degli art. 10, 14 e 19 del Regolamento comunale per il gioco lecito.

Nel riportare i numeri allarmanti del fenomeno del gioco d’azzardo lecito in Italia, il consigliere Hromis ha spiegato che è interesse e responsabilità dell’amministrazione pubblica proteggere i soggetti più deboli, in particolare i minori, contrastare ed evitare la diffusione di patologie legate al gioco e tenere fede al principio della “riserva statale sull’organizzazione dei giochi”, su cui si fonda il modello italiano.

In questo contesto tutte le regioni d’Italia, anche con il diretto coinvolgimento dei Consigli Comunali e delle Giunte dei rispettivi capoluoghi, hanno approvato leggi di prevenzione e contrasto al disturbo da gioco d’azzardo, impegnandosi nel riformare i regolamenti comunali che normano l’attività dei giochi leciti.

In Umbria ed a Perugia, alla luce delle sentenze emesse dal Tar, esistono le condizioni per anticipare l’orario di chiusura e fissarlo alle ore 20 anziché alle ore 01, come già avviene in molti Comuni umbri e nazionali.

In ragione di ciò Hromis ha proposto le seguenti modifiche al regolamento in oggetto:

all’art. 10 (localizzazione delle sale giochi) ha chiesto di inserire il divieto di apertura a meno di 500 metri anche dalle seguenti strutture: biblioteche comunali, sedi di associazioni di volontariato sociale, agenzie di prestiti e pegni, attività di compro oro, sportelli bancomat, stazioni ferroviarie e stazioni degli autobus.

Agli art. 14 e 19 (orari) come preannunciato ha proposto di ridurre l’orario di esercizio delle sale giochi dalle 10 alle 20 (e non più alle 1 come ora in vigore).

Il dirigente del Comune di Perugia Roberto Ciccarelli ha ricordato che già nella scorsa consiliatura il regolamento venne modificato sulla base delle novità introdotte dalla legge regionale. In merito alla proposta di Hromis ha sostenuto che: sull’ampliamento luoghi sensibili l’Amministrazione aveva individuato delle possibilità relative alle sedi di associazioni iscritte all’albo regionale del terzo settore. Da valutare le altre soluzioni in ampliamento proposte. Quanto al tema degli orari, la materia era stata regolata con riferimento, per un verso, alle case da gioco di competenza autorizzatoria del Comune e, per le altre, ad una futura ordinanza di disciplina del sindaco. Citando le sentenze tar susseguitesi, Ciccarelli ha rimarcato che si tratta di una materia che richiede grande attenzione essendo coinvolti interessi economici importanti; ovviamente gli uffici valuteranno bene l’indirizzo politico che dovesse dare il Consiglio.

La vice comandante della polizia locale Antonella Vitali in merito all’ipotesi di ampliamento dei luoghi sensibili ha chiesto di dettagliare gli stessi al fine di evitare possibili contenziosi.

Sugli orari ha detto che è importante creare un’armonizzazione degli stessi per tutte le tipologie di attività (sale giochi e Vlt).

L’avv. Francesco Badolato dell’associazione Sapar (gestori gioco di Stato) ha invitato la commissione a valutare l’avanzata del gioco online, mentre con la proposta si tende a limitare ulteriormente l’attività fisica, facilmente controllabile. Dunque vi sono perplessità sulla regolamentazione esclusiva del gioco fisico favorendo la trasmigrazione dell’utenza verso altre tipologie di gioco, soprattutto on line.

Per Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) la modifica del regolamento va fatta in maniera accurata e partecipata tenendo conto degli elementi che sussistono in questo settore, trattandosi di un settore economico. E’ importante per la consigliera trovare un punto di equilibrio, perché non basta la repressione, ma servono anche strumenti formativi.

Roberta Ricci (vice presidente del Consiglio-Gruppo Misto) ha ricordato l’importanza della prevenzione; non a caso un emendamento di Hromis sul gioco d’azzardo era stato inserito nel protocollo con la fondazione antiusura.

Ricci ha chiesto di sapere le ragioni per le quali Hromis abbia modificato la precedente proposta che era incentrata sul tema della prevenzione.

Marko Hromis, in replica, ha preannunciato l’intenzione di specificare le aree come richiesto dalla vice comandante. Nel condividere gli inviti dell’avv. Badolato sul tema dell’online, il consigliere ha sostenuto che ciò purtroppo non compete al Comune di Perugia, ma al legislatore nazionale. Ha comunque ribadito l’importanza di limitare gli orari delle attività fisiche, perché, come emerge in molte altre città italiane, ciò determina benefici effetti. Una proposta non ideologica, ma che vuole dare un segnale specifico.

A Ricci ha chiarito che nella proposta avanzata in quarta commissione erano contenute questioni diverse che è stato necessario tenere separate e che verranno magari presentate successivamente.

Ulteriormente argomentando Cristiana Casaioli ha sottolineato l’importanza di verificare quali siano gli orari nei comuni vicini, al fine di evitare il fenomeno della trasmigrazione verso questi territori.

L’associazione As.Tro ha sottoposto al Consiglio una serie di osservazioni sul tema.

Anche questo atto è stato rinviato per procedere con ulteriori approfondimenti.

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