La Puglia verso nuove norme su slot e sale giochi. Distante (Sapar) : “Nemmeno ricevuti dalla Regione”

 

(Jamma) “Abbiamo formalmente chiesto di essere ascoltati in merito alle nuove disposizioni che la Regione Puglia intende introdurre attraverso la legge regionale sul gioco patologico ma non siamo nemmeno stati ricevuti). E’ quanto denuncia Domenico Distante, vicepresidente di Sapar e presidente della delegazione Puglia della stessa associazione. Una dichiarazione che fa ben comprendere la disponibilità al confronto dimostrata dall’amministrazione regionale.

Il Consiglio Regionale infatti prevede di votare già domani la Proposta di legge di “Contrasto alla diffusione del Gap) i cui contenuti riguardano specificatamente sale giochi e slot.

Il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna ha spiegato nei giorni scorsi che “ la proposta di legge di contrasto al gioco d’azzardo è iscritta come primo argomento all’ordine del giorno della seduta già convocata per giovedì 5. L’assessore alle politiche della salute e i tecnici stanno lavorando ad un emendamento, che metterà al sicuro le misure sanitarie e i livelli assistenziali relativi alla terapia della ludopatia cronica.
La pausa che il Consiglio si è presa è servita a mettere a fuoco una norma di garanzia, da inserire nell’articolato che, tornando giovedì all’attenzione dell’Aula, sarà approvato auspicabilmente all’unanimità. Contro la piaga del gioco, la Regione Puglia sarà tra le prime in Italia a dotarsi di una disciplina di regolamentazione della distanza di sale e slot da luoghi sensibili (scuole parrocchie, oratori associazioni). Ma anche di riabilitazione dalla dipendenza, autentica malattia”. Nella pausa tra le due sedute consiliari che prevedevano appunto l’esame del provvedimento all’ordine del giorno si è dato ampio spazio a quanti chiedevano interventi in materia di restrizioni alle slot, ma nessuna attenzione alle centinai di imprese locali che operano in questo settore. “Siamo affianco a tutti i militanti per una causa giusta, alle mamme della scuola Marconi, alle associazioni di volontariato, alla Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici (perché alla ludopatia si affianca la piaga dell’usura, evidentemente), a tutta la comunità dei credenti” ha aggiunto il presidente Onofrio.

 

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Il testo della intervista di Domenico Distante alla GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

“Siamo stanchi di essere criminalizzati. Siamo gente che opera onestamente e che paga le tasse. Il settore delle macchinette per il gioco solo in Puglia da lavoro a circa duemila persone”. Domenico Distante, vicepresidente nazionale vicario e presidente regionale pugliese della Sapar Agis non ci sta e reagisce alla campagna contro il gioco d’azzardo rilanciata in Puglia dall’Arcivescovo di Bari, Francesco Cacucci, che nei giorni scorsi si è appellato alla Regione Puglia. Il Governo pugliese ha raccolto l’invito di Cacucci ricordando che è prossima, probabilmente domani, l’adozione di un provvedimento per limitare la diffusione dei “minicasinò”.
Cosa non le piace delle restrizioni cui sta pensando la Regione?
Ritengo sia un atteggiamentio ipocrita. Oltre a limitare la durata delle licenze mandando in malora i nostri investimenti, si vuole porre un limite di distanza di almeno 500 metri fra i nostri centri e scuole e luoghi di culto. Dimenticando però che in qualunque telefonino o computer chiunque può connettersi a un gestore on line e fare qualsiasi tipo di gioco, senza alcun tipo di controllo a cominciare da quello sull’età. Nei nostri centri i minori non possono neppure entrare pena, fra l’altro, sanzioni che possono arrivare a 50mila euro e anche alla chiusura del locale.
Ma c’è gente che con le slot-machine si rovina davvero.
Nei nostri centri è tutto legale. Ci sono anche le telecamere che controllano che non avvenga nulla di proibito. Porre un limite di 500 metri non ha alcun senso. Perché quella stessa persona può andare, per esempio, da un qualsiasi tabaccaio o da un giornalaio dove può liberamente comprare un gratta e vinci da 20 euro e giocare tutto quello che gli pare infischiandosene della distanza. Senza dimenticare il già ricordato gioco on line dove tutti, anche i ragazzini, possono accedere senza alcun controllo.
E cosa pensa si possa fare?
Noi abbiamo proposta ai Monopoli di ridurre il numero di macchinette per ciascun locale ma, invece, hanno deciso di pubblicare un bando per l’apertura di duemila nuove punti.
E alla Regione Puglia cosa chiede?
Abbiamo già scritto sollecitando una audizione per spiegare le nostre ragioni. Ma siamo stati ignorati: non ci hanno neppure risposto con un no.
Cosa propone?
Le rispondo con una provocazione. Se il governo vuole vietare il gioco lo faccia. Ma allora deve proibire proprio tutto: anche il gratta e vinci, bingo, gioco on line e tutto il resto. Così torneremo al passato quando a giocare si andava nelle bische e non in locali regolarmente autorizzati per legge dove tutto si svolge secondo le regole e dove i gestori prima di avere la licenza devono dimostrare di avere tutti i documenti a posto. Lo ripetoci si vuole nascondere dietro un dito, è una posizionedel tutto ipocrita.

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