“Molto scalpore ha suscitato la vicenda di alcuni noti calciatori, titolari della Nazionale, rei di aver scommesso su partite di calcio usando dei siti di scommesse illegali. Lโ€™Autoritร  giudiziaria ha un quadro preciso dellโ€™intera vicenda e i presunti responsabili hanno fatto pubblica ammenda e quindi cโ€™รจ poco o nulla da aggiungere, eppure televisione e giornali continuano a parlarne. Perchรฉ? Beh, perchรฉ รจ lโ€™occasione per puntare il dito contro il gioco โ€“ strumento di perdizione โ€“ e, per estensione, contro la filiera che lo veicola. Ma nel fare ciรฒ, giornalisti e opinionisti commettono un errore tra i piรน comuni: fare di tutte le erbe un fascio. Confondono cioรจ il gioco illegale โ€“ quello cui si sono rivolti i calciatori indagati โ€“ con quello pubblico, puntualmente disciplinato dalla legge e gestito da concessionari attraverso una rete di raccolta autorizzata”. Cosรฌ in una nota il Sindacato Totoricevitori Sportivi.

“Questa mancanza di distinzione fa sรฌ che nessuno capisce che il vero problema รจ il gioco clandestino con tutti i suoi nefasti corollari: usura, ludopatia, dรฉbรขcle finanziaria, crisi familiari. Tutte cose – prosegue STS – che non lambiscono i giocatori sociali, frequentatori dei punti di raccolta legali dove lโ€™ambiente e le modalitร  di gioco favoriscono, al contrario, una fruizione moderata e consapevole del gioco stesso. Noi tabaccai-ricevitori lo diciamo da sempre: sebbene il rischio zero non esista, solo il gioco legale รจ in grado di tutelare i fruitori dalle numerose insidie che pullulano nei siti illegali. รˆ lรฌ che quei giovani talenti del calcio sono stati contagiati dal virus del gioco, in quella terra di nessuno costituita dalle piattaforme di gioco on line clandestine, al di sopra della quale volteggiano avvoltoi-strozzini. Basta dunque gettare discredito sul nostro settore e, in particolare, sulle nostre ricevitorie fisiche dove il presidio รจ assicurato da professionisti onesti e specificamente preparati”, conclude la nota.

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