AsTro. Sindrome da accerchiamento: come reagire

(Jamma) Il fatto che in “provincia” di Napoli si scopra un “appartamento” adibito a sala di video poker clandestini non fa notizia, se non per “gli addetti al settore”, oramai rassegnati a censire episodi di questo tipo con quotidiana apprensione. E’ oramai evidente – spiega Riccardo Maestrelli del Comitato Presidenza AS.TRO) – che

“il calo” della spesa effettiva degli Italiani al gioco riguarda il solo “gioco legale”, e che la maggior parte del “segno meno” registrato da slot e scommesse sportive non ha “genesi” complicate da rinvenire, ma è semplicemente connesso all’illegalità, la quale non “clona” più apparecchi ma “riproduce modelli di mercato”.

Il gioco lecito allestisce “sale vlt”? ecco gli appartamenti sfitti riempirsi di videopoker.

Il gioco lecito recepisce il diritto comunitario diffondendo diritti per la raccolta di scommesse autorizzate ? ecco l’improvvisa impennata dei centri “privati” connessi a bookmaker esteri.

Ecco che si spiega il motivo per il quale la “emergenza ludopatia” smuove le coscienze di tutti proprio nel momento di così radicale contrazione dei consumi al prodotto gioco-legale.

Ecco che si spiega il motivo di “mesi” di dibattiti tra i sostenitori della “deriva sociale” a cui il gioco “avrebbe” portato la popolazione, e gli operatori (autorizzati) di settore, increduli a recepire tali accuse con le trimestrali di cassa in negativo.

Il frutto della campagna di disinformazione e denigrazione del gioco lecito ha finalmente partorito il “suo agognato” frutto: Regioni, Province e Comuni allontanano il gioco lecito dai centri urbani, spianando la strada agli “alternativi” modelli di mercato del gioco illegale, più discreti, meno invasivi urbanisticamente, terribilmente devastanti per gli ingenui avventori che si affidano a prodotti non controllati.

In un Paese che annovera:

milioni di alcolisti,

79.000 “cervelli” costretti – nel 2012 – all’emigrazione all’estero,

un settore bancario che rifiuta i conti ai gestori, perché allo sportello si fa fatica a monitorare i depositi dei valori usati dagli utenti per attivare i congegni,

una previsione di “ritorno alla crescita economica” rinviata di decenni,

la totale insensibilità al “grido” di chi rappresenta imprese ridotte al lastrico dall’inadempienza delle P.A. e dal credit crunch,

ci può anche stare una “piccola incongruenza”. “Far chiudere” il circuito di gioco lecito per risolvere il G.A.P. da “gioco lecito”, consegnando il mercato a chi le tasse non le paga e provoca danni sociali tanto grandi quanto “silenti” (posto che non si è mai assistito ad un “videopokeraio” rovinatosi al gioco illegale denunciare la bisca in cui è stato costretto a lasciare chiavi dell’auto e il blocchetto degli assegni firmato in bianco).

In un contesto così complesso la deriva populista è una tentazione facile anche per chi “rappresenta” il gioco legale, cui non si potrebbe certamente rimproverare l’impossibilità di arginare una così devastante concomitanza di congiunture negative, e che ben facilmente potrebbe “inneggiare” alla violazione dei “diritti” degli operatori del gioco lecito.

AS.TRO segue un’altra strada, reagendo alla “confusione” con la forza dei suoi progetti associativi.

Grazie all’opera delle commissioni AS.TRO, infatti, i gestori che intendono strutturarsi, per rinnovare i rispettivi processi aziendali, possono reperire opportunità di “crescita” e “resistenza” alle avversità, ma soprattutto possono intravvedere nuovi scenari per una diversa dinamica a cui improntare l’impresa.

Terminata la fase di “denuncia dell’ipocrisia”, infatti, incombe l’inizio di un momento di cambio di passo, che consenta di affrontare i problemi con il giusto peso per ogni priorità.

Nel ringraziare tutti i gestori che sino ad ora hanno messo a disposizione dell’Associazione risorse, tempo, e professionisti, per l’allestimento di questo nuovo “progetto AS.TRO” , si ribadisce la necessità di non piegarsi alla logica “dell’accerchiamento” (opinione pubblica – giornali – radio – tv – banche – Enti Locali), ma di “ripartire” dall’Associazione, pianificando con essa un percorso di “razionale e strategico” puntellamento degli obiettivi di mercato, indispensabile per “attendere” il termine dell’attuale perturbazione.

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