Il Consiglio di Stato, con ordinanza del 15 settembre 2023, ha respinto l’istanza cautelare di un esercente per la riforma della sente za del Tar in merito all’applicazione delle distanze minime ad un esercizi di gioco.

Per il CdS “sotto il profilo del fumus, sulla base degli accertamenti effettuati dal verificatore nel giudizio di primo grado, risulta sufficientemente comprovato che non si è concretizzato nei confronti della odierna appellante il lamentato effetto espulsivo (non appaiono prima facie apprezzabili le deduzioni, secondo cui il verificatore avrebbe erroneamente concentrato i risultati degli accertamenti effettuati in merito alla delocalizzazione delle attività da gioco lecito sulla sola parte del territorio urbanizzato, anziché sull’intero territorio comunale; del resto, la società appellante afferma la non appetibilità commerciale della delocalizzazione dell’attività de qua in area esterna al centro abitato);

b) sotto il profilo del periculum, non risulta essere stato adottato dal Comune alcun provvedimento che disponga la chiusura immediata dell’attività gestita dalla società appellante.”

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