Capaccio. Due pakistani scoperti a manomettere una slot machine: per poco non venivano malmenati

(Jamma) L’intento era quello di impadronirsi dell’incasso delle slot machine. A tale scopo si erano attrezzati con un dispositivo elettronico. Purtroppo per loro, il titolare dell’attività commerciale si è accorto delle loro losche manovre e i due malfattori hanno rischiato il linciaggio. È quanto accaduto in una rivendita di tabacchi di Capaccio, nel salernitano, la sera di ferragosto. Protagonisti due pakistani attrezzati con un’apparecchiatura artigianale con un piccolo interruttore e un cavo di rame con un’estremità avvolta a spirale. Infilando la spirale nella fessura delle banconote e azionando l’interruttore, il congegno crea un’interferenza magnetica in grado di ingannare la macchinetta e far uscire le monete come se si fosse totalizzata una vincita. Un congegno che può fruttare anche una discreta somma, laddove, chiaramente non si viene scoperti come è accaduto in questo ultimo caso.

Pizzicati con il dispositivo è iniziata una discussione tra i pakistani, il proprietario ed alcuni dei clienti presenti nel locale. La lite è degenerata, e tra spintoni e improperi i due stranieri hanno pensato bene di darsela a gambe levate per evitare di essere malmenati. Sembrerebbe che uno dei due fosse un minorenne. Non è la prima volta che vengono rinvenuti questi congegni svuota slot machine. Nella maggior parte dei casi le forze dell’ordine hanno fermato dei cittadini stranieri sorpresi ad armeggiare vicino alle macchinette, soprattutto albanesi e cinesi. È un marchingegno costruito in modo artigianale costituito da alcune batterie unite tra di loro collegate al fil di rame.

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