Roberta Angelilli (PPE): ‘La Commissione intende sviluppare un approccio comune per combattere le scommesse illegali?’

(Jamma) “I numerosi casi di partite truccate e scommesse illegali, oltre a compromettere l’integrità dello sport, sono strettamente connessi con le attività della criminalità organizzata” dichiara l’eurodeputata Roberta Angelilli (Ppe) nella sua interrogazione a risposta scritta presentata alla Commissione, a tal proposito chiede l’onorevole “La commissione può far sapere se intende sviluppare un approccio comune e coordinato per lottare contro tale fenomeno e se intende disciplinare le mansioni e le attività professionali del settore al fine di garantire la massima trasparenza e tutela dei consumatori, soprattutto dei minori; inoltre la Commissione può far sapere se intende incoraggiare gli Stati membri dell’UE a includere la manipolazione di incontri nel loro diritto penale nazionale e a prevedere sanzioni minime comuni; e, infine, se intende instaurare una cooperazione con i paesi terzi (i “paradisi asiatici delle scommesse”) finalizzata alla lotta contro la criminalità organizzata associata alla manipolazione di incontri?”

Di seguito il testo integrale dell’interrogazione.

 “I numerosi casi di partite truccate e scommesse illegali, oltre a compromettere l’integrità dello sport, sono strettamente connessi con le attività della criminalità organizzata. Europol indica 680 partite ritenute sospette in tutto il mondo negli ultimi anni, di cui 380 in Europa, gestite da una vera e propria rete criminale, e si tratterebbe solo della “punta dell’iceberg”. Tale fenomeno, difficile da controllare, è in grado di colpire tutte le discipline sportive e nessuna istituzione, nazione o organizzazione è in grado, da sola, di contrastarlo. Il Parlamento europeo ha sollevato il problema e sollecitato risposte nelle sue risoluzioni del marzo 2013 sulle “partite truccate e la corruzione nello sport” e dell’ottobre 2013 sulla “criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro”, approvando inoltre, nel bilancio 2014, un progetto pilota dal titolo “meccanismi di cooperazione pubblico-privato per identificare i rischi di scommesse sportive”.

Inoltre, in un’altra interrogazione si sottolineava – riprendendo la giurisprudenza comunitaria – come in tale ambito sia importante il riconoscimento professionale della figura dell’operatore di CTD (centro di trasmissione dati), come garanzia di sicurezza e trasparenza nei confronti dei consumatori e dei cittadini.

Alla luce di quanto sopra, può la Commissione far sapere:

1. Se intende sviluppare un approccio comune e coordinato per lottare contro tale fenomeno, coinvolgendo i principali interlocutori (organizzazioni sportive, forze di polizia, autorità giudiziarie, operatori del gioco);

2. Come intende disciplinare le mansioni e le attività professionali del settore al fine di garantire la massima trasparenza e tutela dei consumatori, soprattutto dei minori;

3. Se intende incoraggiare gli Stati membri dell’UE a includere la manipolazione di incontri nel loro diritto penale nazionale e a prevedere sanzioni minime comuni;

4. Se intende instaurare una cooperazione con i paesi terzi (i “paradisi asiatici delle scommesse”) finalizzata alla lotta contro la criminalità organizzata associata alla manipolazione di incontri?

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