“Si continua a far cassa sui poveri, come si è visto con la lotta contro il reddito di cittadinanza, e sui lavoratori precari, precarizzandoli ancora di più con il “decreto Precarietà ed esclusione sociale”, siglato proprio il 1° maggio, facendo la festa ai lavoratori”. Lo ha detto il deputato M5S, Andrea Quartini, intervenendo in Aula alla Camera sul testo di Delega per la Riforma fiscale.

“Si fa poi cassa, ancora, mantenendo il ruolo di biscazziere allo Stato nello stesso gioco d’azzardo, promuovendolo ogni volta che c’è da far cassa, senza far niente per scoraggiarlo. Anzi, si mantiene l’invarianza di gettito, per garantire entrate allo Stato e ai concessionari. In passato e attualmente, anche con il “decreto Alluvioni”, addirittura lo si è incoraggiato con lo scopo di finanziare le ricostruzioni. È scandaloso far cassa per ricostruire attraverso il gioco d’azzardo o attraverso l’aumento del biglietto per entrare ai musei, penalizzando le fasce più povere e la scuola. È una misura che a noi non convince. Chiariamoci: coloro che azzardano perdono sempre. Dobbiamo aver chiaro che si è deciso di lasciare tutto com’è, si è deciso di far pagare a chi soffre. Questo è fuori discussione. Del resto, è una questione di algoritmi e di previsioni pregiudizievoli: chi vince è sempre il banco. Di ogni 100 euro giocati, per esempio, al Gratta e vinci o alle slot, a prescindere,25 euro vanno in profitto per i concessionari o per lo Stato che, poi, alle vincite sopra i 500 euro applica una tassazione aggiuntiva.

Vorrei che quest’Aula potesse avere l’occasione di essere più sensibile al tema, quindi, lo approfondisco in maniera più dettagliata. La stessa semantica sull’azzardo, Presidente, andrebbe meglio chiarita. Non si dovrebbe più parlare – non lo dice Andrea Quartini ma lo dicono tutte le società scientifiche che si occupano di gioco d’azzardo – di azzardopatia, di ludopatia, di gioco d’azzardo patologico, concetti che circoscrivono a pochi soggetti malati il problema, ammesso che 1,5 milioni di famiglie coinvolte nel disturbo da gioco d’azzardo grave siano poche; e non sono solo le famiglie ma, a volte, intere comunità.

Con tutta la comprensione che noi abbiamo nei confronti dei dipendenti del settore, il lockdown e le chiusure non hanno favorito enormemente le mafie, come alcuni sostengono; lo stesso Procuratore nazionale antimafia ha chiarito, in sede ufficiale, che il fatto che potessero favorire il gioco illegale è frutto di ipotesi meramente presuntive.

Abbiamo presentato alcuni emendamenti – anche questi ovviamente respinti – in sede di Commissione; una parte di questi proveremo a riproporli in Aula e speriamo che ci sia una maggiore sensibilità da parte della maggioranza e del Governo”.

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