«Il progetto comunale relativo all’allontanamento delle sale bingo dai luoghi sensibili della città – dichiara l’assessore comunale alla legalità Andrea Bosi – è nato con la delibera della Regione Emilia Romagna del giugno 2017 e si è completato con lo spostamento, avvenuto nei giorni dello spazio gioco che era alla Polisportiva Corassori.
Ora dunque l’ultima slot è stata spenta e disconnessa e l’ultima cartella del bingo è stata ritirata e spostata altrove, lontano da palestre, scuole, chiuse e altri spazi sensibili.
Le sale gioco che si trovano a meno di 500 metri da scuole o parrocchie hanno traslocato. «Con questa chiusura della sala slot e bingo – prosegue Bosi – termina il percorso che l’amministrazione ha intrapreso nel 2017.
«Volevamo ridurre l’offerta con la mappatura dei luoghi sensibili presenti in città. Il fine era allontanare questa pratica da ridurre l’offerta di gioco d’azzardo e, allo stesso tempo, allontanare aggregazione o sociali. Cosi nella nostra città le case da gioco sono passate dalle 29 presenti sei anni fa alle 8 di oggi e nessuna di queste ora si trova a meno di cinquecento metri da scuole, palestre, chiese, case di cura»,
Negli anni ci sono state varie polemiche e non di rado ricorsi al tribunale: «E’ stato – prosegue l’assessore – un percorso impegnativo, rallentato dal covid e dalle proroghe concesse dalle norme nazionali che hanno portato a differire il termine ultimo per chiusure e trasferimenti fino, appunto, al 28 febbraio scorso. E’ un risultato di cui sono molto orgoglioso: lo abbiamo fortemente voluto e lo abbiamo raggiunto anche grazie alla importante rete intessuta con l’AusI e con le associazioni del territorio.Tutto ciò pone il nostro
Comune all’avanguardia nel contrasto al gioco d’azzardo patologico. Sono felice anche perché abbiamo salvaguardato il livello occupazionale del settore del gioco, consentendo i trasferimenti come quello della società che gestisce il Bingo che sta costruendo una nuova sala nella zona di Ponte Alto sud».