Donzelli (Codacons) : “Lo Stato dimentica costi sociali del gioco patologico”

 

(Jamma) Un carabiniere, dopo l’investimento e l’uccisione di Eleonora Cantamessa, avrebbe prelevato dalla una delle auto ferme sul luogo dell’incidente una borsa ed il bancomat, poi utilizzato per giocare in due sale slot di Dalmine (Bergamo). Per il Codacons questa notizia scioccante e’ “la conferma che le ludopatie sono una vera e propria emergenza sociale”. “Lo Stato biscazziere tenta di insabbiare i veri dati sulle dipendenze da gioco solo perche’ incassa soldi facili da persone ammalate, che andrebbero curate invece di essere invogliate a rovinarsi finanziariamente. Dimentica, pero’, i costi sociali legati al gioco d’azzardo e alle dipendenze da gioco che sfiorano quota 7 miliardi di euro, superiori agli incassi” ha dichiarato il presidente del Codacons, Marco Donzelli. L’associazione di consumatori ricorda che domani il Tar del Lazio decidera’ in merito all’illegittima esclusione del Codacons dall’Osservatorio sulle ludopatie e, sempre al Tar, l’associazione ha citato in giudizio il Ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni, il Direttore centrale “Normativa e affari legali” dei Monopoli di Stato, Italo Volpe, e l’ AAMS affinche’ sia disposta la chiusura urgente delle sale VLT (Videolottery) presenti sul territorio. Un recente studio della SIIPAC ha dimostrato, infatti, che tali sale, per l’assenza di luce naturale al loro interno e ad altre caratteristiche che le contraddistinguono, sono in grado di distruggere la psiche dei giocatori spingendoli nella dipendenza piu’ acuta.

Lo Stato non è biscazziere, ma è gestore in regime di monopolio del gioco d’azzardo che, prima dell’intervento statale, era gestito unicamente dalla malavita organizzata con volumi anche superiori agli attuali”, commenta Italo Marcotti, vice-presidente di Sistema Gioco Italia, la federazione di Confindustria che riunisce circa 6.600 imprese del settore del gioco.

Dalle parole del dott. Donzelli – prosegue Marcotti – si evince che il Codacons tifi per un ritorno all’illegalità consegnando di fatto i giocatori italiani, nella loro totalità, alla truffaldina gestione delle mafie, venendo così meno al suo mandato. Il soggetto che si è reso artefice di un atto così deplorevole è da etichettarsi unicamente come ladro e come tale essere giudicato. Sarebbe poi utile che i dati espressi dal dott. Donzelli, i 7 miliardi di euro del costo sostenuto dalla Stato, vengano documentati. Da una parte assistiamo alle lamentele dei SERT che richiedono che vengano destinati dei fondi per la cura del gioco patologico e, dall’altra, c’è chi sostiene che sono già stati spesi 7 miliardi di euro”. “L’impressione – conclude Marcotti – è che si speculi sulla debolezza di una parte della popolazione per raggiungere degli interessi che sono ben lontani dalla tutela dei soggetti colpiti da gioco patologico”.

 

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