“Il Capo III contiene solo l’articolo 13 che delega il Governo al riordino delle disposizioni in materia di giochi pubblici, con la finalità esplicita di prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività criminose. Tra i princìpi e criteri direttivi che il Governo è tenuto a rispettare per il riordino delle
disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici, si evidenziano, tra gli altri, quelli riferiti: alla tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili e alla prevenzione dei fenomeni di disturbi da gioco d’azzardo e del gioco minorile (comma 1, lettera a)); al potenziamento del contrasto del gioco illegale e delle infiltrazioni delle organizzazioni criminali nell’offerta di gioco (comma 1, lettera d)); alla revisione della disciplina dei controlli e dell’accertamento dei tributi gravanti sui giochi, per una maggiore efficacia preventiva e repressiva della loro evasione o elusione, nonché delle altre violazioni in materia, comprese quelle concernenti il rapporto concessorio e il riordino del vigente sistema sanzionatorio, penale e amministrativo, al fine di aumentarne l’efficacia dissuasiva e l’effettività, prevedendo sanzioni aggravate per le violazioni concernenti il gioco a distanza (comma 1, lettera m))”. E’ quanto ha detto il presidente della Commissione Giustizia della Camera (in sostituzione del relatore Andrea Pellicini (FdI), ndr), Pietro Pittalis (FI-PPE), nell’ambito dell’esame della Delega fiscale.

“Il Capo III, invece, contiene un unico articolo concernente la disciplina dei giochi (articolo 13)”. Queste le parole del relatore Emanuele Pozzolo (FdI), nell’ambito dell’esame della Delega fiscale in Commissione Affari esteri e comunitari della Camera, prima di formulare una proposta di parere favorevole sul provvedimento che è stata poi approvata dalla Commissione.

“Il Capo III invece contiene un unico articolo concernente la disciplina dei giochi (articolo 13). L’articolo 13 reca una apposita delega per la riforma del settore dei giochi e delle scommesse. Viene anzitutto confermato il modello organizzativo del sistema dei giochi basato sul regime concessorio e autorizzatorio. Si prevedono inoltre i princìpi e criteri direttivi con specifico riguardo, tra l’altro, alla tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili e alla prevenzione dei fenomeni di disturbi da gioco d’azzardo; alla dislocazione territoriale delle sale da gioco e dei punti di vendita in cui si esercita come attività principale l’offerta di scommesse su eventi sportivi e non sportivi, dislocazione che – si precisa nel testo – dovrà tenere conto di parametri di distanza da luoghi sensibili determinati su base nazionale (cosiddetto distanziometro); ai requisiti soggettivi e di onorabilità dei soggetti concessionari, alla crisi del rapporto concessorio, alla riserva statale nella organizzazione ed esercizio dei giochi, al prelievo erariale, alla partecipazione degli enti locali al procedimento di autorizzazione e di pianificazione, alle regole di rilascio delle licenze, alla disciplina dei controlli e dell’accertamento dei tributi, alla qualificazione e alla responsabilità degli organismi di certificazione degli apparecchi da intrattenimento. Nel corso dell’esame in sede referente sono stati introdotti due princìpi e criteri direttivi di delega ulteriori: il primo volto a prevedere l’impiego di forme di comunicazione del gioco legale coerenti con l’esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili; il secondo contenente la previsione dell’accesso, da parte dei soggetti pubblici e privati che svolgono attività di prevenzione e cura della patologia da gioco d’azzardo, ai dati concernenti la diffusione territoriale, la raccolta, la spesa e la tassazione dei giochi autorizzati di qualsiasi tipologia e classificazione”. Questo invece quanto riferito dal relatore Alessandro Amorese (FdI), nell’ambito dell’esame della Delega fiscale in Commissione Cultura della Camera, prima di formulare una proposta di parere favorevole con osservazioni sul provvedimento che è stata poi approvata dalla Commissione. Nel testo approvato si legge quanto segue: “Il titolo II, concernente i tributi, rappresenta la parte più ampia della delega ed è articolato in tre capi, relativi rispettivamente ai principi di delega per la riforma delle imposte sui redditi, dell’Iva e dell’IRAP, alla riforma delle imposte indirette e alla disciplina dei giochi”.

“L’articolo 13 reca i principi e i criteri direttivi per il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici, con specifico riguardo, tra l’altro, alla tutela dei soggetti vulnerabili e alla prevenzione dei disturbi da gioco d’azzardo, alla dislocazione territoriale degli esercizi, ai requisiti soggettivi e di onorabilità dei soggetti concessionari, alla crisi del rapporto concessorio, al riparto tra fonti per la disciplina dei tributi, dei singoli giochi e delle condizioni generali di gioco, al prelievo erariale sui singoli giochi, alla partecipazione degli enti locali alla pianificazione e all’autorizzazione dell’offerta fisica di gioco, alle regole di rilascio dei titoli abilitativi, alla disciplina dei controlli e dell’accertamento dei tributi, alla qualificazione e alla responsabilità degli organismi di certificazione degli apparecchi da intrattenimento. Si rinvia inoltre a un decreto del Ministero dell’economia e delle finanze la definizione di un programma di contrasto al gioco illegale; si prevede, infine, l’accesso, da parte dei soggetti che svolgono attività di prevenzione e cura della patologia da gioco d’azzardo, ai dati concernenti la diffusione territoriale, la raccolta, la spesa e la tassazione dei giochi autorizzati, nonché la presentazione alla Camera di una relazione annuale del Ministro dell’economia e delle finanze sul settore del gioco pubblico”. Lo ha detto il relatore Silvio Giovine (FdI), nell’ambito dell’esame della Delega fiscale in Commissione Attività produttive della Camera.

Il relatore Francesco Maria Salvatore Ciancitto (FdI), nell’ambito dell’esame della Delega fiscale in Commissione Affari sociali della Camera, ha sottolineato “taluni dei princìpi e criteri direttivi di cui all’articolo 13, in materia di riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici, in particolare quelli di cui alla lettera a) del comma 2, concernenti l’introduzione di misure finalizzate a garantire la piena tutela dei soggetti più vulnerabili nonché a prevenire i disturbi da gioco d’azzardo e il gioco minorile. Le misure citate riguardano, in particolare: la diminuzione dei limiti di giocata e di vincita; l’obbligo della formazione continua dei gestori e degli esercenti; il rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco; la previsione di caratteristiche minime che devono possedere le sale e gli altri luoghi in cui si offre il gioco; la certificazione degli apparecchi e la loro graduale conversione in strumenti che consentono il gioco solo da remoto; il divieto di raccogliere gioco su competizioni sportive dilettantistiche riservate esclusivamente ai minori; l’impiego di forme di comunicazione del gioco legale coerenti con l’esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili; la previsione dell’accesso, da parte dei soggetti pubblici e privati che svolgono attività di prevenzione e cura della patologia da gioco d’azzardo, ai dati concernenti la diffusione territoriale, la raccolta, la spesa e la tassazione dei giochi autorizzati di qualsiasi tipologia e classificazione”.

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