Abolizione IMU, 7-800 milioni di euro dalla chiusura contenzioso new slot

Aiart su IMU. Nessuno scambio con tasse sui giochi

 

Passamonti (SGI): “L’aumento delle tasse del gioco è argomento demagogico la cui efficacia è tutta da dimostrare”

 

(Jamma) È il giorno della verità per l’abolizione dell’IMU.  Fonti ministeriali dichiarano che, parte della copertura necessaria all’abolizione potrebbe arrivare da un ritocco sulle tasse sui giochi, che permetterebbe di recuperare 7-800 milioni di euro. E, tra le ipotesi paventate nel recupero dei 7-800 mln di euro, si parla della chiusura del contenzioso sulle slot machine.

In giornata, Palazzo Chigi dovrebbe confermare per il pomeriggio il preannunciato Consiglio dei ministri chiamato ad ufficializzare la “quadra” sull’Imu. L’accordo dovrebbe girare intorno ad una più ampia definizione di “immobili di pregio”per i quali dovrebbero ora essere individuati nuovi parametri per allargare il perimetro, comprendendo un numero maggiore di abitazioni.  Ma il nodo vero, come sempre, è quello delle risorse. Secondo le ultime stime, il ministro dell’Economia sarebbe in grado di garantire 3,4 miliardi di euro grazie a nuovi tagli alla spesa pubblica e dalla maggiore Iva fatturata per i rimborsi dei debiti della Pa. Più dei 2,6 miliardi necessari per abolire la prima rata di giugno dell’Imu 2013 (congelata fino a metà settembre) ma non per eliminare la seconda, in calendario a dicembre (necessari due miliardi di euro circa). Nel frattempo, per quanto riguarda la copertura per il 2014, potrebbe andare in cantiere (nell’ambito della legge di Stabilità) la definizione della nuova Service Tax, ovvero l’imposta che presumibilmente già dal 2014 terrà insieme le tasse sulle case e la tariffa dei rifiuti.

Nella notte, una riunione tra il premier Letta, il vice Alfano, e i ministri Saccomanni, Franceschini, Lupi, presente il capogruppo Pdl alla Camera Brunetta, potrebbe aver definito una sorta di provvedimento ‘cornice”, con l’indicazione delle coperture ma con spazio per i suggerimenti che potrebbero emergere dal dibattito parlamentare per l’approvazione del decreto legge.

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