Chiunque si sia mai interfacciato con l’universo dei giochi dei casinò conosce, per forza di cose, il mondo del blackjack.

Quest’ultimo, oltre incidentalmente a essere un nome piuttosto popolare per chiamare personaggi di fantasia, è sopratutto il nome di un gioco di carte che ha scavato un profondo solco all’interno della storia del divertimento sul tavolo verde per la sua combinazione di adrenalina e intelligenza.

Qual è però la storia che si cela dietro i vari blackjack che popolano i casinò online con diverse varianti e un sempre elevato numero di giocatori? Quanto torna indietro la storia di questo popolare gioco di carte? Oggi andiamo alla scoperta di tutte queste risposte.

Dalla letteratura al tavolo

In origine non c’era il Blackjack o meglio, c’erano molti giochi con regole assimilabili al mondo del blackjack; è possibile tornare, infatti, fino alla Spagna del diciassettesimo secolo per trovare un primo esempio di gioco ascrivibile alle ventuno carte tanto apprezzate al giorno d’oggi. Miguel de Cervantes, autore di Don Chiscotte, scrisse tra il 1601 e il 1602 le Novelas Ejemplares e proprio all’interno di uno di questi racconti si trova il gioco del “ventiuna”, o vent’uno.

Facciamo un passo avanti di circa cento anni per trovare il gioco del vingt et un, un altro gioco a tema ventuno che nasce come variante dello chemin de fer e che rappresenta un gioco di carte particolarmente popolare all’interno dei casinò francesi durante il corso del settecento. In molti riconoscono nella Francia il paese d’origine del Blackjack ma in realtà è lecito pensare che quest’ultimo gioco sia la crasi di tante regole e intuizioni provenienti anche da titoli come il nostrano sette e mezzo o il 31 spagnolo.

La grande esplosione di popolarità del gioco è però avvenuta dopo aver lasciato le terre europee in favore di quelle americane: durante il corso dell’ottocento, infatti, il gioco approda negli Stati Uniti d’America portato dagli emigranti Europei e cambia del tutto nome, diventando proprio Blackjack. Secondo gli storici il nome si riferisce alla mano composta dal asso di picche e Jack, all’epoca una combinazione molto bene pagata che implicava una grande fortuna da parte del giocatore

L’esplosione di popolarità degli anni sessanta

Dopo una flessione importante nel numero di giocatori dovuta al proibizionismo americano che cambiò in maniera drastica le abitudini dei giocatori durante gli anni venti americani, il Blackjack ritornò alla ribalta durante il corso degli anni sessanta del ventesimo secolo.

Con l’uscita del libro “Beat The Dealer” da parte del professor Edward Thorp, lo stesso dietro l’hedge fund Edward O. Thorp & Associates, la scienza dimostrò l’esistenza di tecniche per “contare le carte” e avere dei sistematici vantaggi contro il banco in questo genere di giochi.  Questo, da una parte, creò la figura del giocatore professionista (caratterizzato da analisi matematiche e statistiche sull’andamento delle partite), dall’altra invece trasformò quello che era un divertimento in un argomento più complesso anche e sopratutto per le case da gioco.

Con la diffusione di internet e la proliferazione di varianti del gioco, la situazione è diventata quantomeno diversa rispetto al passato: il gioco non è più “smontabile” come una volta e giocare live contando le carte è diventato illegale nella stragrande maggioranza dei casi; quello che rimane è il divertimento e questo è davvero facile da incontrare. Basta dare un’occhiata alle molteplici varianti di Blackjack disponibili su Betfair per scoprire un piccolo e coinvolgente mondo.

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