Ad ottobre aperte 136 nuove attività nel settore giochi e scommesse: -17% rispetto al 2012

(Jamma) Sono 136 le nuove partite IVA aperte nel mese di ottobre 2013 relative ad attività riguardanti lotterie, scommesse e case da gioco. Questo risultato segna una riduzione del 17,07% rispetto allo stesso periodo del 2012 mentre registra una crescita di addirittura il 17,24% rispetto a settembre 2013. Lo rende noto il Dipartimento delle Finanze, Osservatorio sulle partite IVA sintetizzando i dati di ottobre 2013.

A livello generale, lo scorso mese di ottobre sono state aperte 45.045 nuove partite Iva; il dato mostra un aumento del 10,55% rispetto al mese precedente mentre in confronto ad ottobre dello scorso anno si registra un moderato calo (-5,4%).

 

Relativamente alla distribuzione per natura giuridica, la quota delle persone fisiche nelle aperture di partita Iva è, al solito, preponderante (72,4%); le società di capitali sfiorano il 21%. Rispetto all’ottobre 2012 tutte le forme giuridiche residenti mostrano un calo di aperture, molto marcato per le società di persone (-20%).

Riguardo alla ripartizione territoriale delle aperture, il 41,8% di esse è localizzato al Nord, il 22,8% al Centro ed il 35,3% al Sud ed Isole; il confronto con ottobre dello scorso anno mostra una maggioranza di flessioni, anche sensibili, al Centro-Sud (in particolare Basilicata seguita da Abruzzo, Molise, Umbria e Calabria). Gli aumenti, generalmente modesti con l’eccezione della Provincia di Trento, sono limitati a poche Regioni settentrionali.

La classificazione per settore produttivo evidenzia che il commercio e’ sempre al primo posto per numero di aperture di partite Iva: il 26,4% del totale, seguito dalle attività professionali con circa il 12% e dal settore edilizio con il 9,6%. Rispetto all’ottobre 2012, tra i principali settori, solo quelli dei servizi di comunicazione e attività finanziarie segnano contenuti aumenti, mentre i cali più marcati sono nell’istruzione, nelle attività artistiche ed immobiliari (intorno al 15%).

In relazione alle persone fisiche, la quota maschile rimane sostanzialmente stabile (63,4%). Quasi la metà delle aperture è dovuta a giovani fino a 35 anni e poco più di un terzo alla classe 36-50 anni. Rispetto al corrispondente mese dello scorso anno, solo la classe oltre i 65 anni rimane stabile nelle aperture, le altre registrano flessioni, segnatamente la classe più giovane.

Tra le persone fisiche, 10.783 soggetti (pari al 23,9% del totale delle aperture) hanno aderito al regime fiscale di vantaggio riservato ai giovani sotto i 35 anni ed ai lavoratori in mobilità; tale regime, applicabile per primi cinque anni di attività, limita l’imposta dovuta al 5% degli utili dichiarati, esonerando da Iva e Irap.

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