CTD BetuniQ, il GIP di Palmi revoca sequestro

 

(Jamma) Successivamente alla sentenza Biasci, ed in linea con i recenti provvedimenti emessi dello stesso tribunale, il GIP di Palmi ha mutato il proprio orientamento revocando il decreto di sequestro preventivo disposto nei confronti di un Centro Trasmissione Dati BetuniQ.

 

A seguito della copiosa produzione documentale da parte dei legali della società, attestante la partecipazione al recente bando di gara, la successiva esclusione e la pendenza del procedimento amministrativo avverso tale gara, il GIP ha rivalutato la particolare situazione della società maltese Uniq Group Ltd., titolare del marchio/sito web BetuniQ, riconoscendo la discriminazione subita dalla stessa, e la non applicabilità delle sanzioni penali previste dalla normativa italiana, indipendentemente dal merito della vicenda amministrativa.

 

Occorre precisare che il procedimento di impugnazione è tuttora pendente davanti al TAR del Lazio e si attende di conoscere l’indirizzo del Tribunale amministrativo in considerazione del recente rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea operato dal Consiglio di Stato in relazione ai profili discriminatori del bando indetto dall’AAMS.

 

Tale rinvio pregiudiziale è relativo ad aspetti da tempo contestati dalla società maltese nel proprio ricorso. Oltre ai motivi oggetto del rinvio pregiudiziale, la Uniq Group Ltd. lamenta una discriminazione diretta nell’esser stata esclusa dalla partecipazione alla procedura di assegnazione della nuove concessioni per la mancanza di un requisito meramente formale che la stessa era impossibilitata ad ottenere.

 

 

La vicenda oggetto del recente provvedimento si colloca in un “contesto giuridico e fattuale identico” a quello delle più recenti pronunce comunitarie e nazionali, in quanto la contestazione rivolta alla titolare del CTD Betuniq e l’applicabilità del sistema sanzionatorio previsto dalla normativa italiana, trovano il proprio limite nell’ esclusione subita dalla società maltese in violazione del diritto dell’Unione, come statuito dalle varie sentenze della Corte di Giustizia aventi oggetto la conformità della normativa di settore italiana ai principi inderogabili dei Trattati dell’Unione Europea.

Articolo precedenteStanleybet risponde all’avv. Sbordoni sul caso Biasci
Articolo successivoCodere. Cinque grandi eventi per il weekend – Gaming Hall Ariston (LE), Regina (BO), Living (BO), Maxibingo (Fratte), Modernissimo (SA)