Brunico (BZ). Tre esercizi raggiunti dall’ordinanza anti slot

(Jamma) I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile del capoluogo pusterese hanno indicato al Comune di Brunico alcuni locali pubblici cittadini, almeno tre, che violavano la legge provinciale del 1988 sul gioco d’azzardo in Provincia, modificata nel dicembre 2012 dalla giunta provinciale con limitazioni all’offerta di gioco d’azzardo con videopoker e altre macchinette per i gestori di bar in un raggio di 300 metri dai cosiddetti “punti sensibili”: scuole, chiese e altri luoghi di ritrovo giovanile e non.

Le pene per i trasgressori prevedono sanzioni amministrative che si inaspriscono in caso di protrarsi dell’inosservanza. All’epoca, sulle situazioni registrata dai carabinieri, il Comune di Brunico attese: la modifica della norma provinciale sul gioco d’azzardo è risultata controversa e Brunico ha scelto di non intervenire, pur mettendo a punto un piano che focalizzava i punti sensibili e gli esercizi con le macchinette “mangia-soldi”. Poi, evidentemente, i controlli sono scattati, visto che i tre titolari di esercizi pubblici, uno a Brunico, uno a Stegona e uno a Teodone, sono stati raggiunti a inizio estate dalle ordinanze comunali che imponevano la rimozione delle slot machine installate nei locali, in quanto gli stessi si trovavano a meno di 300 metri di distanza dalle scuole e da altri punti classificati come sensibili dalla normativa.

Da quanto è stato possibile verificare anche nei locali stessi, i titolari di due esercizi raggiunti dalle ordinanze comunali hanno ottemperato rimuovendo la slot machine, mentre il terzo avrebbe dato mandato agli avvocati per presentare ricorso al giudice di competenza avverso all’ordinanza comunale, chiedendo l’applicazione di una sospensiva fino alla decisione di merito.

A Brunico, sono comunque diversi i titolari di esercizi pubblici che condividono le disposizioni provinciali per la limitazione del gioco d’azzardo nei locali pubblici, nonostante essi rappresentino una fonte di introiti abbastanza interessante. Il gioco d’azzardo infatti, sta diventando una piaga sempre più diffusa e sotto gli occhi di tutti anche nella città della Rienza, dove solo con i «Gratta&Vinci» si spendono più di 500 mila euro al mese.

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