Sentenza di condanna di primo grado resa ad Agrigento per il reato di cui all’art.4 legge 401/89 (due anni di reclusione, oltre sanzioni accessorie) integralmente riformata dalla Corte d’Appello di Palermo, che ha così accolto l’impugnazione presentata dalla difesa, patrocinata dall’avv.Marco Ripamonti.
L’imputato gestiva un internet point, presso il quale in occasione di un controllo delle Forze dell’Ordine erano stati trovati computer connessi in rete internet, ricevute di giocate, vetrofanie, palinsesti e riviste relative a quotazioni di eventi sportivi. La difesa ha sostenuto in appello l’inconsistenza della accusa, basata su elementi indiziari inidonei a formare la prova dell’intermediazione, non potendosi escludere che eventuali scommesse fossero concluse direttamente dai clienti.
La Corte d’Appello, all’esito della discussione intervenuta l’8 Novembre 2023, tenuta dallo stesso avvocato Marco Ripamonti, ha riformato la sentenza di condanna ed ha assolto l’imputato con formula il fatto non sussiste. Soddisfazione è stata espressa dal professionista viterbese, attualmente impegnato anche in altri procedimenti del capoluogo siciliano.

Articolo precedenteLotto e 10eLotto: ecco i top 10 numeri ritardatari e le vincite del 14 dicembre
Articolo successivoSuperEnalotto bacia Garbagnate Milanese (MI) con un “5” da oltre 94mila euro