“Le entrate tributarie e contributive nel primo semestre del 2023 mostrano nel complesso una crescita di 13.485 milioni di euro (+3,6 per cento) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. La dinamica osservata è la risultante della variazione positiva delle entrate tributarie (+8.020 milioni di euro, +3,2 per cento) e della crescita, in termini di cassa, delle entrate contributive (+5.465 milioni di euro, +4,5 per cento)”. E’ quanto comunica il Mef nel consueto rapporto mensile.

“Le entrate tributarie (1) nel periodo gennaio-giugno aumentano di 8.020 milioni di euro (+3,2 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2022.
Si segnala che il confronto dei dati relativi ai versamenti del saldo e del primo acconto Irpef, Ires e Irap non è omogeneo. Il gettito del periodo gennaio-giugno 2023 non comprende i versamenti dei soggetti ISA la cui scadenza è stata posticipata al 20 luglio (con maggiorazione al 30 luglio). Nel 2022 per tali soggetti erano valide le scadenze ordinarie. Il gettito delle imposte contabilizzate al bilancio dello Stato cresce di 7.972 milioni di euro (+3,3 per cento). In flessione gli incassi da attività di accertamento e controllo (-613 milioni di euro, -10,1 per cento). La crescita risulta significativa anche per le entrate degli enti territoriali (+1.006 milioni di euro, +3,7 per cento). Le poste correttive – che riducono le entrate del bilancio dello Stato – sono in aumento di 345 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2022 (1,9 per cento).

Nei primi sei mesi del 2023 – prosegue il Mef – le entrate tributarie erariali, accertate in base al criterio della competenza giuridica, ammontano a 247.551 milioni di euro (+7.972 milioni di euro, +3,3 per cento). Le entrate relative alle imposte dirette risultano pari a 136.894 milioni di euro (+5.025 milioni di euro, +3,8 per cento); quelle relative alle imposte indirette ammontano a 110.657 milioni di euro (+2.947 milioni di euro, +2,7 per cento). Tra le entrate derivanti dalle imposte dirette, il gettito IRPEF si è attestato a 105.664 milioni di euro (+6.066 milioni di euro, +6,1 per cento) principalmente per effetto dell’aumento delle ritenute di lavoro IRPEF (+6.823 milioni di euro, +7,3 per cento) il cui contributo risulta ridotto dalla flessione della componente dell’autoliquidazione (-828 milioni di euro, -17,2 per cento) interessata dalla segnalazione di cui al §1. L’IRES è stata pari a 15.392 milioni di euro (+992 milioni di euro, +6,9 per cento). Positivi sono gli andamenti delle ritenute sugli utili distribuiti dalle persone giuridiche (+522 milioni di euro, +36,1 per cento) e dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del Tfr e sui rendimenti dei fondi di previdenza (+592 milioni di euro). In flessione il gettito dell’imposta sostitutiva sui redditi e sulle ritenute su interessi e altri redditi di capitale (-240 milioni di euro, -4,1 per cento) e dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze per il risultato registrato a febbraio sul risparmio gestito derivato dai pesanti cali di mercato, concentrati soprattutto nella prima metà del 2022 (-2.033 milioni di euro, -92,6 per cento). In diminuzione anche il gettito dell’imposta sostitutiva sul valore attivo dei fondi pensione per la decisa contrazione dei rendimenti registrata nel 2022 (-1.920 milioni di euro, -93,7 per cento).

Tra le imposte indirette, le entrate IVA ammontano a 76.509 milioni di euro (+2.220 milioni di euro, +3,0 per cento): 66.795 milioni di euro (+3.417 milioni di euro, +5,4 per cento) derivano dalla componente relativa agli scambi interni; 9.714 milioni di euro (-1.197 milioni di euro, -11,0 per cento) dal prelievo sulle importazioni. In flessione risulta il gettito dell’imposta di bollo (-623 milioni di euro, -15,0 per cento). In aumento il gettito dell’accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi (oli minerali) (+1.856 milioni di euro, +20,3 per cento) che si confronta con un livello di entrate del 2022 che incorporava gli effetti della riduzione delle aliquote di accisa disposte per il contenimento dei costi energetici. Le entrate di lotterie e altre attività di gioco ammontano a 3.575 milioni di euro registrando un aumento pari a 286 milioni di euro (+8,7 per cento)“.

(1) Nota bene: dall’anno 2023 sono state introdotte alcune modifiche ai criteri di classificazione tra entrate tributarie e entrate extratributarie. In particolare il capitolo relativo al gioco del lotto che fino al 2022 era stato classificato tra le entrate tributarie, nel 2023 viene ricondotto alle entrate extratributarie. Al contrario le entrate relative alla ritenuta sulle vincite del gioco del lotto che, sino al 2022 venivano classificate tra le extratributarie, dal 2023 sono ricondotte alle entrate tributarie. I dati presentati in questo Rapporto sono stati resi omogenei nei confronti tra il 2022 e il 2023.

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