Mentre in Parlamento e nel Governo è in corso il procedimento legislativo per il riordino dei così
denominati giochi a distanza, l’associazione scientifica Alea per lo studio del gioco d’azzardo e dei
comportamenti a rischio correlati ha esaminato con cura il testo del decreto in riferimento alle
implicazioni socio-sanitarie che ne derivano.
Alea ha inteso porre a disposizione l’esperienza dei professionisti della clinica e della ricerca scientifica
che da 23 anni operano in Italia e nella loro riflessione hanno preso le mosse da tre quesiti:

  1. Come si presenta effettivamente il compendio dei giochi d’azzardo online che, grazie alla
    raffinata progettazione industriale e alla pianificata diffusione tra la popolazione, ha
    permesso di conseguire un risultato di consumo passato in dieci anni da 12 miliardi e 523
    milioni, nel 2014, a oltre 73 (dato a consuntivo del 2022, con proiezioni di circa 85 per l’anno
    2023);
  2. Quali conseguenze abbia il gioco d’azzardo “a distanza” per la salute, intesa come “salute
    pubblica” e non riduttivamente come “salute del giocatore”;
  3. Gli effetti promozionali che le modalità “a distanza” producono anche sulla diffusione del
    gioco d’azzardo praticabile nel territorio fisico delle città.
    Da questa visione integrata deriva inoltre l’inquadramento del così denominato Responsible
    Gambling, mal tradotto come “gioco responsabile” se non si completa con la qualificazione
    “d’azzardo”.
    La responsabilità del gioco d’azzardo che Alea ritiene debba essere valutata è in relazione al rischio
    sanitario e sociale complessivo, e dunque sottolinea che non possa essere intesa riduttivamente
    come riferita al mero comportamento della persona singola che gioca d’azzardo.
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