Matteucci scrive al Governo a nome di ANCI ER, cambiare il decreto IMU con tassa sul gioco d’azzardo

(Jamma) Il Presidente dell’Anci dell’Emilia Romagna Daniele Manca ha incaricato Fabrizio Matteucci sindaco di Ravenna, di seguire l’iter del decreto sull’imu. A questo proposito, Matteucci ha inviato oggi al Presidente del Consiglio Enrico Letta, al Vice Presidente del Consiglio Angelino Alfano, ai Capigruppo di Camera e Senato e al Presidente nazionale dell’Anci Piero Fassino una lettera da parte di Anci ER con la proposta di emendare il decreto del 30 novembre sostituendo con un’una tantum sul gioco d’azzardo la mini Imu di gennaio. Di seguito riportiamo il testo della lettera.

“Illustrissimi,

In alternativa alla stangata Imu sulla prima casa di gennaio, proponiamo una tassa una tantum sul gioco d’azzardo. Oggi formalizziamo questa nostra  proposta, suggerendo di emendare il decreto del Governo. Invitiamo i parlamentari dell’Emilia Romagna ad operare da subito per modificare il decreto e, in assenza di modifiche, a votare contro a gennaio al momento della sua conversione in legge.

Il nostro emendamento assicura ai Comuni la copertura integrale del minore gettito derivante dall’abolizione della seconda rata Imu sull’abitazione principale e su altre categorie di immobili, stimata in 2,514 miliardi di euro (+ 350 milioni di euro rispetto alla copertura indicata nel testo originario del D.L. n. 133) ed abroga, conseguentemente, le disposizioni che prevedono il pagamento di una mini Imu a gennaio 2014.

La copertura aggiuntiva viene prospettata attraverso un’addizionale “una tantum” sul prelievo fiscale sul gioco d’azzardo.

Al riguardo, si evidenzia che, secondo l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, la raccolta del gioco d’azzardo è stata nel 2011 di quasi 80 miliardi di euro a fronte di 14,3 miliardi del 2000. Il fenomeno sembra in costante aumento, tanto che nel 2013 dovrebbe toccare un valore complessivo sopra i 90 miliardi di euro, anche a causa di una pubblicità pervasiva e di un’offerta sempre più varia che copre l’intero arco della giornata (è possibili giocare quasi in ogni luogo, dal supermercato al web). Ma se il fatturato legato al gioco d’azzardo è aumentato vertiginosamente, i ricavi per lo Stato sono aumentati solo marginalmente (nel 2011 l’incasso per lo Stato è risultato di 8,5 miliardi., con un incremento dal 2001 al 2011 di meno di 3 miliardi), in quanto l’imposta media sulle entrate del gioco è fortemente diminuita ed è, ora, inferiore all’11%, una cifra molto più bassa rispetto all’IVA del 22% che si paga normalmente sui beni di consumo.

Questa la proposta di emendamento.

L’art. 1, comma 3, è così modificato:

Al fine di assicurare il ristoro del minor gettito dell’imposta municipale propria di cui al comma 1 dell’articolo 13 del decreto-legge n. 201 del 2011, derivante dalla disposizione recata dal comma 1 del presente articolo, è attribuito ai comuni per l’anno 2013 un contributo di 2.514.048.210,99.

Dopo il comma 3 è aggiunto il comma 3bis.

Il contributo di cui al comma 3 è ripartito tra i comuni interessati, con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, da adottare, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, in proporzione alle stime di gettito da imposta municipale allo scopo comunicate dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

L’art.1, comma 5, è abrogato.

L’art. 1, comma 6, è abrogato.

Dopo l’art. 2 è aggiunto il seguente art. 2 bis – Tassa addizionale “una tantum” sul gioco d’azzardo

1. Per l’anno 2013 è istituita un’addizionale “una tantum” sul prelievo fiscale sul gioco d’azzardo.

2. Con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, da adottarsi entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto sono stabilite aliquote, termini e modalità di applicazione di quanto previsto al comma 1.

L’art. 8 è così modificato:

1. Agli oneri derivanti dagli articoli 1 e 2, pari complessivamente a 2.513,097 milioni di euro per l’anno 2013 e 1.500,653 milioni di euro per l’anno 2014, si provvede mediante utilizzo delle maggiori entrate derivanti dagli articoli 2 e 2 bis.

Siamo assolutamente  convinti che questo prelievo una tantum sul gioco d’azzardo si possa anzi si debba fare.

In generale ribadiamo l’esigenza di istituire nuove regole per queste attività che rovinano la vita a troppe famiglie”.

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