Emilia Romagna. CISL sostiene proposta distanze 500 mt tra sale giochi e luoghi pubblici

Guidonia. Pozzi (FdI): ‘Il sindaco emani un’ordinanza contro l’apertura di sale da gioco’

 

Torino. La Circoscrizione sei si attiva contro il gioco d’azzardo: cartoline per sensibilizzare la popolazione

 

(Jamma) “Nell’iter legislativo che porterà alla definizione e all’approvazione della legge regionale contro il gioco d’azzardo sarà indispensabile mantenere la norma che prevede una distanza di 500 m fra le sale da gioco e i luoghi pubblici, come ad esempio le scuole”
E’ quanto ha affermato Maurizia Martinelli, della Segreteria regionale della Cisl Emilia Romagna, in vista della discussione che si terrà domani nella “Commissione IV: Politiche per la salute e Politiche Sociali”.

“La Cisl – ha continuato la sindacalista – ha sostenuto con convinzione fin dalla prima ora il progetto di legge contro il gioco d’azzardo e, oltre alla distanza di 500 metri fra le sale da gioco e i luoghi pubblici, punta molto  sul senso di responsabilità sociale dei gestori degli esercizi”. “Un senso di responsabilità- ha continuato la Martinelli – che deve indurre a scoraggiare non tanto il comportamento del giocatore occasionale che si concede un po’ di divertimento, quanto per aiutare quelle persone che precipitano nel vortice del gioco compulsivo in cerca di una vincita miracolosa che non arriverà, di fatto, mai”.

E i numeri non fanno che confermare tutte le preoccupazioni del sindacato di via Milazzo, se si considera che la spesa procapite annua dedicata da ogni cittadino emiliano-romagnolo maggiorenne al gioco d’azzardo è pari a 1840 euro, per un ammontare complessivo di circa 6 miliardi e 340 milioni di euro. Inoltre, se si entra nel dettaglio, si potrà notare come nell’arco di pochi anni (dal 2008 al 2011) le donne tra i 55 e i 64 anni dedite al gioco siano passate dal 21 al 45 per cento, gli uomini tra i 45 e i 54 anni dal 51 al 61 per cento. Ma il dato peggiore forse riguarda i giovani, dove tra i 15 e i 19 anni  sono ben il 42 per cento quelli che giocano abitualmente. Mentre se si guarda alle singole province, il triste primato spetta a Bologna, con un ammontare complessivo di circa 1 miliardo e 363 milioni giocati, seguita da Modena, con un miliardo e 106 milioni, da Reggio Emilia, con 834 milioni, e poi, via via, da tutte le altre.

Articolo precedenteTuci (Imprend. Ippici Italiani): ‘L’ippica costretta ad arrendersi’
Articolo successivoMassimo Passamonti (SGI) : “Il gioco, un mondo complesso che va affrontato senza approssimazioni e preconcetti”