La Polizia di Stato di Sciacca, in provincia di Agrigento, ha proceduto ad effettuare mirati servizi di prevenzione e contrasto del gioco illegale, finalizzati anche alla ricostruzione della raccolta delle scommesse per via telefonica o telematica illecite.
Fatto pertanto accesso presso un locale adibito a sala scommesse, la Squadra di Polizia Amministrativa notava, all’interno di una saletta interna, l’installazione di 5 apparecchi elettronici da gioco, 1 cambiamonete e 5 sgabelli.
I predetti apparecchi, spenti al momento della constatazione, erano tuttavia regolarmente allacciati per mezzo di cavo di alimentazione alle prese dell’impianto elettrico.
Sugli stessi non erano apposti i relativi nulla osta di messa in esercizio e di distribuzione, inoltre non risultavano essere collegati telematicamente alla rete nazionale del totalizzatore fiscale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Pertanto, da un più attento accertamento, si notava altresì che le schede elettroniche presenti in tutte le macchine si trovavano collocate in un vano alla base degli apparecchi stessi e non nello spazio generalmente loro riservato, ossia dietro il pannello principale.
lnoltre si verificava l’installazione, all’interno degli apparecchi, di una presa telecomandata che, gestita da remoto, consentiva l’accensione e/o lo spegnimento degli stessi, senza che fosse necessario operare manualmente.
Ciò premesso, i 5 apparecchi, il cambiamonete e le chiavi sono stati posti sotto il vincolo del sequestro amministrativo, anche con finalità di ulteriori accertamenti.
Al riguardo, sono state elevate sanzioni di natura amministrativa ex art. 110 c. 9 lett. F quater T.U.L.P.S. per un totale di 50.000 euro al titolare, nonchè 1 sanzione amministrativa ex artt. 8 e 17 bis T.U.L.P.S. per un totale di euro 1.032,00.