Venezia, il Comune pronto a cedere il Casinò. M5S all’attacco

 

(Jamma) Una segnalazione alla Corte dei Conti per danno erariale. È questa l’azione che il Movimento 5 Stelle veneziano metterà in campo per bloccare la cessione ai privati della gestione del Casinò, definita anti economica e senza utilità, se si eccettuano i 140milioni di euro iniziali “utilizzati come campagna elettorale”. I grillini, insomma, hanno deciso di rallentare i ‘lavori’ per la cessione della casa da gioco da parte dei Comune il cui avvio avvio è previsto per oggi in Consiglio Comunale. L’idea è quella di proporre diversi emendamenti.

Ma l’intervento decisivo dovrebbe appunto essere il coinvolgimento della Corte dei Conti, come ha spiegato Marco Marchiori (consigliere comunale a Mirano ma componente del gruppo di lavoro del Movimento 5 stelle che si occupa delle tematiche economiche) alla presenza del consigliere comunale Gianluigi Placella, e al parlamentare mestrino Marco Da Villa. «La casa da gioco», dice Marchiori, «ha fruttato al Comune almeno 60 milioni nel 2011 e 37 milioni nel 2012. Le cosiddette perdite sono state causate dal fatto che il Casinò è stato usato come una sorta di bancomat da Ca’ Farsetti che ha prelevato somme maggiori rispetto agli utili di impresa realizzati. La base d’asta per la cessione che sarà proposta nel bando contiene cifre troppo basse, suggerite dallo stesso Comune, una maxi rata da 140 milioni da pagare nei primi due anni, ovviamente per la campagna elettorale, e 10 milioni per i successivi 28 anni, più una misera percentuale sui ricavi. E pensare che quest’anno, il peggiore, la Casa da gioco avrebbe potuto fornire almeno 36 milioni».

Non solo. Il Casinò, come spiega ancora Marchiori, «è stato valutato da un advisor, l’autorevole società Kpmg, che per determinare il valore dell’attività non ha effettuato propri studi indipendenti ma si è affidata solo ai dati forniti dal Comune. In pratica, l’analisi, costata 300mila euro, ha fornito i risultati che facevano più comodo all’amministrazione». Domani si parte con gli emendamenti, anche se in realtà i giochi per la cessione sembrano fatti. Il M5S contesterà questa operazione in ogni sede, anche alla Corte dei Conti.

 

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