(Jamma) “Il contratto collettivo di lavoro ha una funzione importante sia per l’Azienda che per i lavoratori – ha dichiarato il responsabile delle politiche contrattuali dello Snalc Bruno Barbaro in una lettera inviata al presidente del Casinò di Sanremo Giancarlo Ghinamo -. Il 9 dicembre p.v. riprenderemo il negoziato per definire gli articoli che ancora mancano alla sua completa definizione. Abbiamo già sottoscritto 56 articoli. Abbiamo modificato in modo significativo norme contrattuali per consentire all’Azienda di recuperare efficienza e produttività. Abbiamo stabilito le regole per gli avanzamenti di carriera dei dipendenti. L’Azienda ha concordato con le altre oo.ss. (accordo dell’11 giugno 2013) di procedere al rinnovo del contratto collettivo di lavoro 2012-2014 senza incremento dei costi e senza la corresponsione della vacanza contrattuale. Nel corso del negoziato anche noi, pur non firmando il suddetto accordo, ci siamo impegnati con l’Azienda a procedere in tal senso. Noi continueremo a mantenere fede agli impegni che abbiamo preso perché lo richiede la situazione aziendale e perché siamo un’organizzazione sindacale seria. Non possiamo però accettare che l’Azienda non rispetti gli impegni assunti in tema di riduzione dei costi generali, di acquisizione di nuova clientela e di riorganizzazione aziendale e che non rispetti la disciplina contrattuale. Nel piano d’impresa, approvato dal Comune di Sanremo, la previsione dei costi del personale per il 2013 e il 2014 è stata fissata in € 22.719.000. Gli eventuali sacrifici richiesti ai dipendenti, in aggiunta a quelli derivanti dalla mancata rivalutazione degli stipendi, non possono andare oltre il raggiungimento di questo obiettivo. Per questo chiediamo il superamento degli accordi del 11 e del 27 giugno scorso. Tenere in piedi tali accordi significa vessare le retribuzioni dei dipendenti e causare anche un danno economico all’Azienda dovuto alla diminuzione di produttività ed efficienza.
L’Azienda non sempre applica correttamente le regole che ha sottoscritto per gli avanzamenti di carriera dei dipendenti. Quasi sempre, vengono adottati criteri del tutto discrezionali in palese violazione della disciplina contrattuale e dei principi di correttezza e buona fede. Questo stato di cose logora la credibilità e la serietà della Direzione aziendale e determina divisione tra i dipendenti, contenziosi giudiziari e conflitti sindacali. I responsabili di tali violazioni dovrebbero essere sanzionati per inadempimento contrattuale e dovrebbero essere altresì chiamati a risarcire i danni causati all’Azienda e ai dipendenti. L’articolo 15 del contratto collettivo di lavoro stabilisce che l’Azienda, per assegnare temporaneamente ai dipendenti mansioni superiori al proprio livello o alla propria qualifica, terrà conto della professionalità, dell’anzianità, dell’assenza di demeriti e della presenza in servizio. Si tratta di una norma procedimentale vincolante per l’Azienda. Essa fissa equilibrati criteri per la valutazione dei dipendenti, garantisce il diritto alla valutazione di tutti i dipendenti aventi diritto, impegna l’Azienda ad una valutazione imparziale ed oggettiva di ogni dipendente. Questa norma è stata, pochi giorni fa, palesemente violata dal responsabile della Direzione giochi il quale ha individuato, sulla base della sola anzianità, sette dipendenti da adibire a sotto capotavolo in regime di mutamento temporaneo di mansioni. Così facendo ha tagliato fuori, illegittimamente, una cinquantina di dipendenti dal loro diritto ad essere valutati secondo i criteri contrattuali e conseguentemente dal loro diritto a poter concorrere a svolgere la mansione temporanea di sotto capotavolo. Il responsabile della Direzione giochi non può applicare i criteri che vuole ma ha il dovere di applicare quelli stabiliti dal contratto. Il contratto collettivo di lavoro è legge tra le parti. La legge va applicata correttamente e rispettata da tutti.
