Sanatoria slot. Messina (Idv): ‘Non solo offriamo lo sconto, permettiamo anche di non accettare’

(Jamma) “In un paese come l’Italia, il più grande mercato del gioco d’azzardo in Europa e uno dei più grandi al mondo e che registra circa 700 mila italiani come dipendenti dal gioco d’azzardo, cosa pensa di fare il governo delle larghe intese? Salvare i gestori delle slot machines attraverso un condono per tutti gli operatori”. A dichiararlo Ignazio Messina, Segretario nazionale dell’Italia dei Valori. “Sono dieci, infatti, le società che, se aderiranno alla proposta del governo, beneficeranno di uno sconto del 75% sulla sanzione da 2,5 miliardi comminata dalla Corte dei Conti. Questo “sconto” sulla maxi multa slot machines ottenuto grazie al condono però non accontenta i gestori, dato che le società imputate si sono rifiutate di accettarlo. A conti fatti, quindi, lo Stato da questo provvedimento non ha ancora incassato quanto sperato. Tutto questo andrà a favorire i gestori del gioco d’azzardo in Italia, finiti tutti nel mirino della magistratura contabile. Non dimentichiamo, poi, che molti di loro hanno le holding di controllo in Paesi offshore. Probabile che i gestori vogliano ancora “tirare sullo sconto” di questa maxi multa slot machines in un momento in cui il Governo ha bisogno di far cassa per mantenere le promesse elettorali che promettevano agli italiani l’abolizione della tassa sulla prima casa. Dalla sanatoria relativa alla questione delle slot machines, infatti, dovevano arrivare anche i proventi per coprire la cancellazione della prima rata dell’Imu. Quella che si profila perciò è una situazione che danneggerà ulteriormente le casse dell’Erario, costrette ad accettare una “piccola” somma rispetto alla maxi multa slot machines, pur di incassare qualcosa in tempi brevi. Non solo il danno ma anche la beffa, quindi. Cosa vuol dire tutto questo? Che, ancora una volta, per correggere i conti, a pagare saranno i cittadini per via dell’aumento immediato delle accise della benzina e dei costi dei carburanti dovuti all’incremento dell’IVA. Un duro colpo per le famiglie e per il mercato dell’auto che ha registrato un calo delle vendite anche a settembre. Se gravare sui cittadini è la ricetta di questo governo forse, è il caso che faccia un passo indietro”.

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