Puglia, approvata la legge regionale su gioco d’azzardo

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(Jamma) “Una giornata importante per i pugliesi, una nuova pagina di buona politica scritta dal Consiglio regionale”. Il presidente dell’Assemblea Onofrio Introna esprime soddisfazione e ringrazia “tutti i colleghi per l’approvazione della legge contro la diffusione del gioco d’azzardo patologico, che dimostra sensibilità verso un problema molto avvertito dalla gran parte delle famiglie e dei cittadini. Non è la legge di un gruppo o di un altro, non è una legge del centrosinistra o di altre coalizioni politiche, della maggioranza o delle opposizioni: ora è una legge del Consiglio regionale pugliese”.
“Stiamo lavorando – aggiunge Introna – perché anche dalla nostra Regione venga inviato un chiaro segnale  al Governo nazionale, nei confronti di un fenomeno sempre più preoccupante, la ludopatia, un disturbo della volontà che diventa una dipendenza”.
Allontanando slot machine e sale giochi dai luoghi sensibili, consentendo di assistere quanti soffrono la dipendenza dall’azzardo e favorendo l’informazione sulle conseguenze derivanti dall’abuso, “la Puglia dice no alla malattia del gioco compulsivo, con una legge di grande civiltà, che la Comunità pugliese, le associazioni, i cittadini ci hanno chiesto con particolare urgenza”, sottolinea il presidente del Consiglio regionale.
Via libera dunque al testo, che è stato emendato con l’obiettivo di “connotare più chiaramente gli interventi di prevenzione e di contrasto che si aggiungono alle politiche connesse all’organizzazione dei servizi della rete commerciale, alle azioni di controllo e sorveglianza la cui competenza è affidata alla Regione e agli enti locali che si avvalgono delle Asl e delle organizzazioni del privato sociale”.
Eliminate in particolare le disposizioni che riguardavano il rafforzamento nelle Asl (in termini di compiti e di personale) dei Dipartimenti delle dipendenze patologiche per il trattamento terapeutico del Gap e l’articolo che prevedeva l’approvazione, da parte della Giunta regionale del “Piano integrato per il contrasto la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco patologico”.
In compenso vengono definite maggiormente  le competenze dei Comuni e delle Asl per prevenire e contrastare la diffusione delle dipendenze. Dovranno infatti essere attivate campagne di informazione e di sensibilizzazione sui danni derivanti dalla dipendenza da gioco, monitoraggi nelle scuole per rilevare situazioni di disagio economico, e attività per il supporto psicologico ed economico, di mediazione familiare, di consulenza legale per contrastare il rischio di usura.
Confermata l’istituzione dell’Osservatorio regionale sul Gap e del marchio regionale “Libero da Slot – Regione Puglia” rilasciato agli esercenti che scelgono di non installare nel proprio esercizio commerciale le apparecchiature per il gioco d’azzardo.
Bocciato invece, per scongiurare profili di incostituzionalità, l’emendamento del Pdl (FI) con il quale si prevedeva – fino al 31 dicembre 2015 – la sospensione su tutto il territorio pugliese  dell’apertura di nuove sale da gioco e l’installazione di apparecchi da gioco.
L’autorizzazione all’esercizio verrà concessa per strutture che si trovino oltre il raggio di cinquecento metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto,oratori,  impianti sportivi e centri giovanili , centri sociali e spetterà ai Comuni disciplinare, nell’ambito dei propri strumenti di pianificazione, gli elementi architettonici, strutturali e dimensionali delle sale da gioco e delle relative pertinenze. Inoltre i Comuni potranno individuare altri luoghi sensibili in cui l’autorizzazione non possa essere concessa in base all’impatto sulla sicurezza urbana e dei problemi connessi alla viabilità e al disturbo della quiete pubblica.
Le amministrazioni locali  e le Asl inoltre potranno avvalersi mediante la stipula di apposite convenzioni della collaborazione di organizzazioni del privato sociale, comprese le associazioni di mutuo aiuto. In favore delle associazioni e delle organizzazioni di volontariato del terzo settore “maggiormente rappresentative a livello regionale  impegnate nella presa in carico delle problematiche correlate al gioco d’azzardo e all’usura  in applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale”, saranno stanziati 50mila euro, che rientrano nella dotazione finanziaria complessiva della legge che ammonta a 150mila euro.
La legge prevede inoltre che all’interno di sale da gioco, ricevitorie e bingo siano presenti note informative riportanti i rischi connessi al gioco e i recapiti per le attività di supporto, e che il personale interno frequenti corsi di formazione predisposti da Comuni e organizzazioni del privato sociale.

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