Piemonte. Cattaneo (pres. Consiglio regionale) : “Su gioco d’azzardo seguiamo linea Lombardia: incentivi ai locali no-slot”

 

(Jamma) La Commissione Economia e Commercio del Consiglio Regionale del Piemonte avvia l’esame delle proposte di legge in materia di contrasto e trattamento del gioco patologico.L’ordine del giorno della riunione prevede infatti la trattazione delle prime determinazioni sulla proposta presentata alcune settimane fa dal consigliere regionale del Pdl Daniele Cantore e anche su quella presentata, come primo firmatario, dal presidente del Consiglio Regionale Valerio Cattaneo.

 

“Le sempre più gravi conseguenze sociali della ludopatia rendono sempre più urgente una iniziativa organica del legislatore regionale in questa materia che sappia coinvolgere e coordinare l’attività dei diversi soggetti che possono contribuire alla prevenzione e al contenimento degli effetti della dipendenza da gioco d’azzardo” spiega il presidente Cattaneo nell’illustrare il provvedimento.

“La proposta si muove volutamente nella direzione già intrapresa dalla regione Lombardia e, prima ancora, della regione Lazio al fine di dare un segnale forte volto a coprire il silenzio del legislatore statale su una tematica così importante e delicata.

L’articolo 1 prevede, infatti, che la nuova disciplina è finalizzata alla prevenzione e al contrasto di forme di dipendenza dal gioco d’azzardo lecito, nonché al trattamento e al recupero delle persone che ne sono affette e al supporto delle loro famiglie.

Lo stesso articolo 1, poi, stabilisce misure volte a contenere l’impatto negativo delle attività connesse alla pratica del gioco d’azzardo lecito sulla sicurezza urbana, sulla viabilità, sull’inquinamento acustico e sul governo del territorio.

Al perseguimento delle finalità della legge concorrono diversi soggetti nell’ambito delle rispettive competenze e secondo gli indirizzi definiti dalla Regione: i comuni, singoli e associati, e le aziende sanitarie locali (ASL); le organizzazioni di volontariato; le associazioni di rappresentanza delle imprese e degli operatori di settore; le associazioni di tutela dei diritti dei consumatori e utenti nonché i soggetti che, a qualsiasi titolo, operano negli ambiti e per le finalità della legge stessa.

Gli interventi sono rivolti, in particolare, ai soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico (GAP), ai loro familiari e alle fasce di popolazione più deboli e maggiormente esposte ai rischi da GAP.

A tal fine la diagnosi di soggetto affetto da GAP, requisito per la presa in carico da parte dei servizi del sistema sociosanitario, è formulata dai servizi territoriali dipendenze delle aziende sanitarie locali (ASL).

Diverse sono le funzioni svolte dalla Regione. Infatti, oltre a garantire l’attività di programmazione per la prevenzione e il contrasto della dipendenza da GAP nel contesto del piano di azione regionale delle dipendenze, approva il programma per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco patologico; assicura la conoscenza e il monitoraggio dei fenomeni di dipendenza dal gioco d’azzardo lecito e non, mediante l’osservatorio epidemiologico regionale delle dipendenze; istituisce uno specifico numero verde regionale per le segnalazioni e le richieste di aiuto, i cui riferimenti devono essere affissi su ogni apparecchio per il gioco d’azzardo lecito e nei locali con offerta del gioco.

La Giunta regionale predispone i contenuti grafici di un marchio regionale ‘No Slot’, rilasciato, a cura dei comuni, agli esercenti di pubblici esercizi, ai gestori di circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento che scelgono di non installare apparecchiature per il gioco d’azzardo lecito.

Sono previsti altri due interventi significavi:

– viene considerato titolo di preferenza nella concessione di finanziamenti, benefici e vantaggi economici comunque denominati, l’assenza di apparecchi da gioco d’azzardo lecito all’interno degli esercizi autorizzati alla pratica del gioco o all’installazione di apparecchi da gioco d’azzardo lecito.

– a decorrere dal 1 gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2018, vengono assoggettati a una aliquota IRAP ridotta dello 0,92 per cento gli esercizi che provvederanno volontariamente, entro il 31 dicembre dell’anno precedente quello a cui si riferisce l’agevolazione, alla completa disinstallazione degli apparecchi da gioco di cui all’articolo 110, commi 6 e 7, del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) nei locali in cui si svolge l’attività. Correlativamente a decorrere dal 1 gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2018, gli esercizi nei quali risultino installati apparecchi da gioco di cui all’articolo 110, commi 6 e 7, del r.d. n. 773/1931 saranno soggetti a una aliquota IRAP aumentata dello 0,92 per cento.

Con riguardo alle competenze dei comuni, per tutelare determinate categorie di soggetti maggiormente vulnerabili e per prevenire fenomeni da GAP, è vietata la nuova collocazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in locali che si trovino a una distanza, determinata dalla Giunta regionale entro il limite massimo di cinquecento metri, da istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori.

Inoltre il comune può individuare altri luoghi sensibili, tenuto conto dell’impatto degli insediamenti di cui al comma 1 sul contesto e sulla sicurezza urbana, nonché dei problemi connessi con la viabilità, l’inquinamento acustico e il disturbo della quiete pubblica.

I sindaci promuovono reti di collaborazione con le associazioni, i volontari e le ASL, mediante attivazione di iniziative culturali per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo patologico.

Le ASL, invece, promuovono gli interventi di prevenzione del rischio della dipendenza da GAP mediante iniziative di sensibilizzazione, informazione, educazione per fornire un primo servizio di ascolto, assistenza e consulenza sul tema del gioco d’azzardo patologico, anche attraverso la predisposizione di piani di formazione e informazione, con particolare riferimento al gioco on line, rivolti agli studenti delle istituzioni scolastiche di primo grado e delle istituzioni scolastiche e formative di secondo grado.

La proposta di legge, poi, prevede che nella composizione dell’osservatorio epidemiologico regionale delle dipendenze venga garantita la presenza di esperti sulle dipendenze da gioco d’azzardo patologico.

Un ruolo importante è anche affidato alla formazione del personale delle sale da gioco e dei gestori dei locali. Infatti, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale, d’intesa con ANCI Piemonte, sentite le organizzazioni di categoria e la competente commissione consiliare, disciplina le modalità attraverso le quali vengono attivati corsi di formazione obbligatoria per i gestori delle sale da gioco e dei locali ove sono installate le apparecchiature per il gioco d’azzardo lecito, precisandone i tempi, le modalità, i soggetti attuatori e i costi a carico dei partecipanti. I corsi sono finalizzati alla conoscenza e alla prevenzione dei rischi connessi al gioco d’azzardo patologico, nonché alla conoscenza generale della normativa in materia di gioco d’azzardo lecito.

La mancata partecipazione ai corsi di formazione comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa da 1.000 euro a 5.000 euro.

Soggetta a sanzioni amministrativa è anche l’ apertura di locali da destinare a sala da gioco o l’installazione nei locali di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in violazione delle distanze previste dal provvedimento della Giunta regionale

La proposta di legge prevede anche clausola valutativa, che attribuisce alla Giunta regionale il compito di informare il Consiglio regionale sull’attuazione della presente legge e sui risultati da essa ottenuti nel prevenire, contrastare e trattare il gioco d’azzardo patologico”.

 

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