“Altri ambiti che sono divenuti mezzi di finanziamento molto redditizi per la malavita sono il settore del “cyber crime” con particolare riferimento al gioco d’azzardo e delle scommesse, la produzione e la commercializzazione dei beni contraffatti, opere d’arte e altri beni culturali, e di carburanti e prodotti energetici. Riguardo il cd. gaming e betting, imprenditori del settore del gioco e scommesse, riconducibili alle organizzazioni criminali, hanno costituito società “cartiere”, con sede legale nei paradisi fiscali, che consentono di sviluppare un mercato parallelo a quello legale, con cospicue opportunità di guadagno e di riciclaggio di significative somme di denaro”.

E’ quanto si legge nella relazione inviata al Parlamento del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel secondo semestre 2022.

Nel capitolo riguardante la criminalità organizzata calabrese, mandamento centro, si legge quanto segue: “Sul fronte della prevenzione, il 9 settembre 2022 la Guardia di finanza ha eseguito a Roma un decreto di confisca per equivalente di beni, per uno stimato valore complessivo di circa 1,8 milioni di euro, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria a carico di un imprenditore attivo nel settore dei giochi e delle scommesse on-line. Quest’ultimo era già stato indagato nell’inchiesta “Galassia”, condotta dalla Guardia di finanza con il contributo della DIA, in quanto ideatore di un sistema finalizzato all’illecita raccolta di denaro nelle scommesse on-line tramite importanti bookmakers aventi sede in Austria e a Malta. Tale sistema finanziario era strumentale anche a manovre di riciclaggio in favore delle cosche TEGANO e FRANCO, quest’ultima espressione dei DE STEFANO, PIROMALLI, PESCE e BELLOCCO”.

In provincia di Reggio Calabria “i MANCUSO continuerebbero ad affermare il proprio potere criminale mediante la gestione del traffico di stupefacenti, del gioco d’azzardo e delle attività estorsive”.

In provincia di Cosenza “nell’area di Rossano opera la cosca ACRI-MORFO, le cui attività criminali prevalenti sono le estorsioni, il traffico e lo spaccio di stupefacenti, la gestione e il controllo di appalti pubblici ed il riciclaggio con reinvestimenti nella torrefazione e prodotti derivati, nei servizi di vigilanza, nella distribuzione di prodotti da forno e di altri generi alimentari, nel noleggio di videogiochi anche di genere illecito”.

Nel capitolo riferito alla criminalità organizzata siciliana si legge quanto segue: “Nel periodo di riferimento vengono confermati quali principali interessi criminali delle mafie siciliane, il traffico di stupefacenti, le estorsioni, l’infiltrazione nei comparti della pubblica amministrazione, nell’economia legale, nel gioco e nelle scommesse online, settore quest’ultimo che garantisce una singolare modalità di controllo del territorio, strumentale anche per il riciclaggio dei capitali illecitamente accumulati. (…) Cosa nostra palermitana è tradizionalmente suddivisa ancora in mandamenti e famiglie la cui consistenza numerica rimarrebbe invariata sia nel capoluogo, sia nella provincia. (…) Si registrano in modo diffuso e sistematico forme estorsive e di controllo del territorio di varia natura: dal contributo “forzato” per l’organizzazione delle feste rionali alle cc.dd. “riffe”, un tipo di lotteria privata con premi non in denaro. (…) Il successivo 15 dicembre 2022, i Carabinieri hanno eseguito una nuova ordinanza cautelare, cd. operazione “Centro”, a carico di 9 soggetti indiziati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata e traffico di sostanze stupefacenti, ritenuti componenti della famiglia mafiosa di PALERMO CENTRO ricompresa nel mandamento di PORTA NUOVA. L’indagine, oltre ad individuare le modalità di gestione delle piazze di spaccio imposte ai “capi-piazza” e ai pusher autorizzati nei quartieri Ballarò, Vucciria e Capo, ha inoltre documentato la commissione di estorsioni in danno di esercizi commerciali nel territorio di competenza della famiglia di PALERMO CENTRO, esercitate mediante le autorizzazioni all’”…apertura e cessione degli esercizi commerciali ricadenti nella sua giurisdizione criminale e di intervenire a favore di debitori…”, alla gestione dei “…mercati rionali, decidendo i soggetti autorizzati ad installare un ombrellone e vendere la merce…”, nonché alla raccolta di denaro mediante le cc.dd. “riffe” “…dietro le quali si nascondeva una forma di estorsione per l’imposizione dell’acquisto di biglietti di una lotteria “abusiva” gestita dai referenti della famiglia”. In provincia di Trapani “nel semestre, le più importanti indagini concluse hanno compromesso gli equilibri criminali delle famiglie mafiose colpite e confermato il ruolo apicale rivestito dal MESSINA DENARO. In tal senso, l’operazione “Hesperia”, conclusa dall’Arma il 6 settembre 2022 a carico di 34 soggetti, che ha permesso di individuare l’elemento di vertice della famiglia mafiosa di CAMPOBELLO DI MAZARA al quale è stata riconosciuta una “..autorità sovra-mandamentale” anche in ragione “..del suo qualificato, risalente e tuttora attuale legame con il noto Matteo Messina Denaro” che “…ha quasi immediatamente assunto e concretamente svolto le funzioni direttive nella provincia di Trapani, assicurandone l’operatività nel fedele ossequio alle regole ordinamentali di cosa nostra”. L’inchiesta, infine, ha acclarato forme di collaborazione tra appartenenti alla famiglia di CAMPOBELLO DI MAZARA (mandamento di CASTELVETRANO) e quelli della famiglia di PARTINICO (mandamento di SAN LORENZO-TOMMASO NATALE), nonché documentato gli interessi della criminalità organizzata nei settori delle scommesse e delle aste giudiziarie. (…) Sul piano delle indagini preventive, si segnala che il 9 settembre 2022 è stata emessa la sentenza definitiva di confisca di beni per un valore di circa 6 milioni di euro eseguita dai Carabinieri di Trapani a carico di un presunto affiliato a cosa nostra trapanese attivo nel settore dei giochi e delle scommesse online”. In provincia di Agrigento “talune inchieste hanno poi consentito di riscontrare nel medesimo territorio l’operatività di altre organizzazioni criminali attive sia nel traffico di sostanze stupefacenti, nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e nel settore dei giochi e delle scommesse, sia nelle interferenze illecite nel settore assistenziale e nei tentativi di penetrazione nella pubblica amministrazione per l’ottenimento di commesse ed autorizzazioni tramite taluni imprenditori. (…) Il 7 ottobre successivo la citata Direzione ha proceduto alla confisca, nei confronti di un imprenditore del settore “giochi e scommesse”, di beni per un valore complessivo di circa 500 mila euro. Essa, eseguita nell’agrigentino e in territorio austriaco, ha riguardato 2 veicoli di notevole pregio, 12 rapporti finanziari e 2 quote societarie nella disponibilità dell’imprenditore. Il provvedimento, che ha consolidato i sequestri operati nell’ottobre del 2020 e nel gennaio del 2021, ha contestualmente disposto l’applicazione della misura personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per la durata di 2 anni”. In provincia di Catania “anche la famiglia MAZZEI cd. “Carcagnusi”, radicata nel centro del capoluogo etneo, dispone di articolazioni attive a Bronte, Maletto, Maniace e a Scicli (RG) tramite il gruppo dei MORMINA. L’organizzazione appare allo stato depotenziata a causa delle molteplici operazioni di polizia e delle condanne inflitte nel corso degli ultimi anni. Alla stregua degli altri consessi criminali, tale consorteria, oltre ad essere attivamente inserita nel settore degli stupefacenti, delle estorsioni, delle scommesse illegali e dei rifiuti, sembrerebbe aver allargato i propri interessi anche a nuovi business quali il traffico di prodotti petroliferi. (…) Nel territorio siracusano operano, inoltre, altri sodalizi che, sebbene non strutturati come cosa nostra, rivestono ruoli ugualmente rilevanti nel panorama criminale, con interessi che spaziano dal tradizionale traffico e spaccio di stupefacenti, dell’usura e delle estorsioni, anche al gioco d’azzardo. Al riguardo, una recente indagine ha consentito di disarticolare un’associazione transnazionale attiva ad Augusta (SR), con propaggini a Catania e Malta, dedita all’esercizio abusivo del gioco e delle scommesse on line tramite siti internet non registrati in Italia”. Con riferimento al territorio di Messina “nella parte settentrionale della provincia continuerebbe ad operare la famiglia BARCELLONESE che include i gruppi dei BARCELLONESI stessi, dei MAZZARROTI, di MILAZZO e di TERME VIGLIATORE. (…) L’operatività del gruppo criminale è ulteriormente confermata dagli esiti di un’indagine conclusa, il 16 dicembre 2022 dalla Polizia di Stato di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), con l’arresto di 4 persone responsabili di concorso in estorsione e usura al fine di avvantaggiare una frangia dei BARCELLONESI. L’inchiesta ha disvelato come i predetti, tra il 2018 ed il 2021, avessero costretto professionisti e imprenditori locali a corrispondere ingenti somme di denaro asseritamente necessarie per il sostentamento dei detenuti. È stato appurato, inoltre, come le pretese estorsive avessero a oggetto anche debiti, contratti con gli esponenti del clan nell’ambito di scommesse online effettuate su piattaforme illegali, ai quali venivano applicati elevati interessi usurari. (…) Nel capoluogo peloritano opererebbe una “cellula” di cosa nostra catanese, riconducibile ai ROMEO-SANTAPAOLA, sovraordinata ai gruppi autoctoni, la cui operatività sembrerebbe caratterizzata dalla divisione dei quartieri con una sola eccezione registrata nel rione “Giostra”. Tale contesto territoriale a nord della città, connotato da una presenza criminale in continua evoluzione, sarebbe storicamente appannaggio del clan GALLI-TIBIA solitamente dedito all’organizzazione di corse clandestine di cavalli, al narcotraffico in collaborazione con consorterie catanesi e calabresi, alle scommesse illegali, nonché alla gestione di attività commerciali. (…) Nel rione “Mangialupi” risulterebbe attivo l’omonimo clan rappresentato dalle ormai storiche famiglie e dedito al traffico di stupefacenti, alle scommesse clandestine e al gioco d’azzardo”.

Nel capitolo riferito alla criminalità organizzata campana, in particolare nel territorio dell’Agro nocerino-sarnese, si legge quanto segue: “Nel Comune di Nocera Inferiore (SA) sarebbe confermata l’operatività del clan MARINIELLO e di altri gruppi di recente formazione, caratterizzati da equilibri interni e da modalità operative in controtendenza rispetto al passato che prevedono strategie più defilate e più orientate alla gestione di attività commerciali (bar e sale da gioco in particolare) tramite le quali riciclare i proventi illeciti, riservando la gestione delle tradizionali attività illegali alle nuove leve”. In provincia di Benevento “gli interessi illeciti del clan riguarderebbero anche i giochi e le scommesse e, in particolare, la distribuzione delle slot machines nei bar, nelle sale giochi e nelle ricevitorie. Nel senso, si segnala l’adozione da parte del Prefetto di Benevento, nel settembre 2022, di 7 provvedimenti interdittivi a carico di altrettante società di settore facenti capo ad un soggetto considerato elemento di spicco del clan PAGNOZZI, già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale e condannato in via definitiva per associazione mafiosa. Questi risultava, peraltro, già coinvolto in precedenti inchieste giudiziarie nell’ambito delle quali fugurava come socio di maggioranza di una società che distribuiva apparecchi destinati alle sale giochi e indicato dal clan PAGNOZZI quale suo riferimento su Roma”.

Nel capitolo riferito alla criminalità organizzata pugliese si legge quanto segue: “La camorra barese, anch’essa con spiccato senso degli affari, ha privilegiato i settori più remunerativi come il traffico di stupefacenti, il contrabbando di TLE e, con un trend in progressiva ascesa, la gestione del gioco e delle scommesse online. (…) Dedito principalmente al traffico di stupefacenti, alle estorsioni e alla gestione del gioco d’azzardo, il clan CAPRIATI, federato con i DIOMEDE-EX MERCANTE, risulterebbe tuttora attivo nel Borgo Antico di Bari e, mediante talune articolazioni, anche nei quartieri San Girolamo-Fesca e San Cataldo, nonché in una vasta porzione della provincia di Bari ed in alcuni centri della BAT. (…) Ulteriore conferma nel senso, si rinviene nell’esecuzione di un decreto di sequestro di beni, operato il 9 settembre 2022 a carico di un pregiudicato di Bari ritenuto vicino al clan PARISI, con cui è stata accertata un’evasione di 1,6 M€ da parte del prevenuto che, nel settore dei giochi e delle scommesse, agiva quale “master per la regione Puglia” alle dipendenze di una società maltese la quale, a sua volta, si sarebbe avvalsa anche di una rete parallela di promotori di gioco. (…) Gli esiti delle inchieste concluse nel semestre confermerebbero anche le capacità del clan PARISI-PALERMITI di infiltrare il tessuto economico e sociale del capoluogo pugliese, di saper intessere relazioni con professionisti, imprenditori ed amministratori locali capaci di agevolare il perseguimento degli interessi criminali del clan. L’operazione “Valenza”, condotta congiuntamente dalla Polizia di Stato, dall’Arma dei carabinieri e dalla Guardia di finanza ha documentato, in continuità con il semestre precedente, l’intreccio di interessi tra la c.d. “zona grigia” e la criminalità organizzata. Il procedimento penale è scaturito da due convergenti filoni d’indagine che hanno “consentito di disvelare l’uno l’affermazione di un sodalizio di stampo mafioso insediatosi sul territorio del Comune di Valenzano, l’altro le concrete ricadute ed implicazioni di tale evento sul piano della vita politica-amministrativa della predetta comunità locale, a partire da una delle sue prime e più importanti manifestazioni, vale a dire lo svolgimento delle competenze territoriali”. Il primo filone ha riguardato le attività criminose di un gruppo a rmato a ffiliato a i PARISI-PALERMITI sul conto del quale è emersa, per la prima volta giudizialmente, la connotazione mafiosa, essendo stata accertata “l’esistenza di un organismo ontologicamente distinto rispetto ai pur numerosi reati-fine allo stesso riconducibili, e genericamente ordinato, composto da un discreto numero di consapevoli adepti, con suddivisione di ruoli, e impegnato in un vorticoso giro di affari in svariati campi, dal narcotraffico alle estorsioni sulle slot-machine e finanche all’usura, facente leva sull’autorità e sul carisma di un boss…” forte del bagaglio criminale trasmessogli in eredità da un componente del clan ex STRAMAGLIA”. In provincia di Foggia “la consorteria mafiosa dei SINESI-FRANCAVILLA, strutturata su legami familiari e vincoli di parentela, risulta dedita nel capoluogo prevalentemente alle estorsioni, al traffico di stupefacenti, all’usura, al riciclaggio, nonché alla gestione della prostituzione e del gioco illegale. (…) Se le figure storiche legate ai BARBETTI e ai RICCI hanno in passato dato dimostrazione di una migliore interazione nel settore degli stupefacenti, il gruppo facente capo alla famiglia CENICOLA sembrerebbe più orientato al controllo del territorio attuato mediante la gestione delle attività illecite, come evidenziato nel provvedimento cautelare eseguito, il 28 ottobre 2022 dall’Arma dei carabinieri, a carico di appartenenti alla famiglia CENICOLA ritenuti responsabili di tentata estorsione e lesioni in danno di un locale imprenditore attivo nella
gestione delle slot machine”.

Nel capitolo riferito alle proiezioni della criminalità organizzata sul territorio nazionale si leggono le parole del Presidente della Corte di Appello di Roma, che afferma: “Nel territorio metropolitano di Roma e nell’area limitrofa, sono radicate numerose organizzazioni criminali mafiose di matrice autoctona, cui si affianca una galassia criminale fatta di singoli o gruppi, articolazioni delle organizzazioni mafiose tradizionali. Ciò che accumuna tali gruppi criminali, oltre al metodo mafioso, sono gli ambiti di interesse e di attività: continui sono gli investimenti di capitali nei settori del riciclaggio, del reimpiego delle risorse illecitamente acquistate, dei carburanti, delle società finanziarie e immobiliari, della ristorazione, delle sale da gioco, dell’abbigliamento, delle concessionarie di auto, del traffico illecito di rifiuti, dell’usura e del narcotraffico”.

Sempre nel capitolo riferito alle proiezioni della criminalità organizzata sul territorio nazionale, si legge che le attività criminali più diffuse nella provincia di Frosinone “sono il narcotraffico, l’usura, le estorsioni, il riciclaggio, la gestione e il traffico illecito di rifiuti a cui si aggiunge uno spiccato interesse per il settore dei giochi e delle scommesse anche legali”. E ancora: “Come accennato, oltre alla presenza delle mafie storiche, nel territorio abruzzese sono presenti sodalizi stranieri, segnatamente albanesi, che non disdegnano il ricorso all’uso delle armi per imporsi sul territorio soprattutto per quanto concerne il traffico di stupefacenti su cui permane un marcato interesse anche da parte di gruppi criminali di etnia rom. Queste ultime da decenni si sono insediate soprattutto nel pescarese e nel teramano, nonché nella Valle Peligna, nella Val di Sangro e nella Marsica, con interessi nel settore illecito degli stupefacenti, dell’usura, del gioco d’azzardo, delle truffe, delle estorsioni e del riciclaggio”.

Nel capitolo riferito alle organizzazioni criminali straniere si legge quanto segue: “A conferma dell’importante ruolo assunto dagli albanesi nel narcotraffico, ancora il 21 novembre 2022, la Guardia di finanza di Ostia, a conclusione dell’operazione “Spaccio Stop And Go”, ha arrestato, tra gli altri, un albanese considerato il capo delle piazze di spaccio tra Acilia e Vitinia, nonché emergente esponente della malavita albanese attiva nel litorale romano. Le indagini hanno documentato come la gerarchia all’interno del gruppo fosse particolarmente rigida e, tra le motivazioni, il GIP afferma che “l’attività d’indagine restituisce il chiaro quadro di un attivo centro di spaccio operativo nelle periferie romane di Vitinia e Acilia, soprattutto nello stabile di via (…) e nella sala giochi di via (…), utilizzata come luogo d’incontro, in grado di movimentare quantitativi di cocaina e hashish, ed in contatto con personaggi noti per il loro elevato spessore criminale”. Con riferimento alla criminalità cinese “le attività illecite verso l’esterno della comunità si rinvengono nel traffico illecito di rifiuti, nella gestione di giochi e scommesse clandestine e nella lucrosa gestione dei centri massaggi, tipica attività di copertura”.

Nel capitolo “Criminalità organizzata italiana all’estero e relazioni internazionali” si legge quanto segue: “La presenza di immigrati di origine siciliana ha permesso anche a cosa nostra di essere presente sul mercato illegale tedesco, soprattutto mediante aggregati criminali di soggetti provenienti dalla zona di Agrigento, che sono attivi nel settore dello spaccio di sostanze stupefacenti, degli appalti e delle costruzioni. Al riguardo, recenti attività investigative hanno accertato l’insediamento di esponenti mafiosi del sodalizio dei RINZIVILLO di Gela, che era dedito al traffico di droga e riciclaggio e la presenza di alcuni soggetti riconducibili alla famiglia SANTAPAOLA-ERCOLANO che riciclavano i proventi dei giochi on line nell’acquisito di terreni, fabbricati e società”. In Austria “alcune recenti attività investigative avevano consentito di individuare la presenza dei gruppi criminali legati alla ‘ndrangheta e a cosa nostra, che avevano diversificato i loro interessi criminali nei settori del riciclaggio di beni mediante investimenti immobiliari e il reimpiego dei proventi illeciti nel settore delle scommesse”. In Romania “i sodalizi campani operano soprattutto nel settore delle scommesse on line e recentemente hanno intrapreso complesse attività di riciclaggio nel settore degli immobili e nell’ambito alimentare, mediante la costituzione ad hoc di società commerciali”. A Malta “una delle attività illecite maggiormente praticate sono le scommesse on line, come verificato dalle indagini condotte negli ultimi anni che hanno mostrato un particolare coinvolgimento in questo settore dei clan ‘ndranghetisti, e un particolare interesse anche da parte della mafia siciliana. (…) Relativamente a cosa nostra altamente favorevole la contiguità tra l’isola di Malta e la Sicilia per lo sviluppo dei traffici illeciti, come prevalentemente emerso dagli atti d’indagine dell’operazione denominata “Doppio Gioco”, che nel 2021 aveva fatto emergere gli interessi criminali della famiglia SANTAPAOLA-ERCOLANO nel settore del gaming. Ugualmente coinvolta nel mercato illecito del gaming è la criminalità pugliese. Alcune operazioni di polizia giudiziaria hanno mostrato come i relativi illeciti profitti abbiano permesso di acquisire partecipazioni societarie, disponibilità finanziarie, automezzi, imbarcazioni, accessori di lusso e immobili. Al riguardo si segnala che il 9 settembre 2022 è stato eseguito un decreto di sequestro beni, emesso dall’AG di Bari, nei confronti di un pregiudicato ritenuto vicino al clan PARISI ed indagato per dichiarazione infedele dei redditi. Nel dettaglio il pregiudicato, con la sua impresa individuale, avrebbe fatto parte di una rete parallela di promotori di gioco illegale di una società maltese che, nonostante fosse autorizzata ad operare in Italia, avrebbe utilizzato un canale parallelo illecito per la raccolta del denaro. Alcune attività investigative concluse nel corso del semestre in esame attualizzano gli interessi della criminalità italiana verso l’Isola per dedicarsi al settore delle scommesse illegali. Infatti, il 27 luglio 2022, a conclusione di un controllo fiscale nei confronti di un cittadino che ha svolto attività di procacciatore d’affari per conto di una nota società di scommesse on line, è stata accertata un’omessa dichiarazione di redditi per svariati milioni di euro. Le somme corrispondono alle commissioni percepite da un agente di un noto bookmaker maltese che ha operato nell’intero territorio nazionale. Inoltre il 5 dicembre 2022 è stato eseguito un decreto di sequestro, emesso dal Tribunale di Torino, nei confronti di un bookmaker maltese operante nella raccolta di scommesse, nel territorio nazionale, in totale evasione d’imposta. L’operazione “HiddenBet” ha permesso di individuare un “centro scommesse” su eventi sportivi, e virtual games, che avrebbe operato occultamente mediante numerosi bet point, situati in tutta Italia, i quali si occupavano, come mono mandatari, della raccolta delle giocate, mettendo a disposizione i propri portali web”. Per quanto riguarda le aree extra euorpa “la criminalità organizzata italiana si è progressivamente radicata anche in Canada, in particolare nelle zone di Montreal (cosa nostra), Toronto e Thunder Bay (‘ndrangheta), ove ha assunto posizioni di rilievo nel mercato illegale degli stupefacenti, nelle estorsioni, nell’usura, nel gioco d’azzardo, nel riciclaggio dei proventi illeciti e nell’infiltrazione nel settore degli appalti pubblici”. Inoltre “sintomatiche sono diverse dichiarazioni pubbliche di autorità governative paraguaiane che denunciano la pervasività delle mafie italiane, in particolar modo della ‘ndrangheta, fiorente nel settore del narcotraffico e di armi, ma anche nel gioco d’azzardo, estorsione e corruzione di pubblici dipendenti. (…) La Colombia è territorio di interesse delle mafie italiane, in particolare della ‘ndrangheta, soprattutto per la locale produzione di cocaina. I profitti conseguiti con il narcotraffico si inseriscono in un complesso sistema di riciclaggio fondato su transazioni immobiliari e operazioni finanziarie effettuate nei casinò o tramite criptovalute”.

Nel capitolo riferito alle attività di prevenzione sull’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio si legge quanto segue: “Il principale strumento investigativo utilizzato dalla DIA nel sistema di prevenzione del riciclaggio è rappresentato dalle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette (SOS), caratterizzate, negli ultimi anni, da una crescita esponenziale che trova conferme anche nel semestre in esame. (…) Nel dettaglio e sempre riguardo alle complessive 80.249 SOS analizzate, circa il 57% del flusso documentale di specie ha formato oggetto di comunicazione alla DNA. La classificazione delle 45.715 SOS in esame, sulla base delle categorie di soggetti obbligati, ha evidenziato come la maggior parte delle segnalazioni (circa l’82%) risulti originata dagli intermediari bancari e finanziari. Gli altri operatori finanziari incidono, invece, per il 10% circa. Seguono, a considerevole distanza, gli altri operatori non finanziari (oltre il 3,5%), gli operatori di gioco e scommesse (il 2,4%), i professionisti (oltre il 2%) e gli altri operatori (per lo 0,3%)”.

Negli allegati si legge infine quanto segue: “Il 7 ottobre 2022, nell’agrigentino nonché in territorio austriaco, è stata eseguita la confisca di 2 veicoli di pregio, 12 rapporti finanziari e 2 quote societarie, per un valore complessivo di circa 490 mila Euro, a carico di un pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e dedito a delitti concernenti il gioco d’azzardo e l’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse anche online mediante le quali riusciva a favorire le organizzazioni criminali operanti nel territorio. Il provvedimento, che consolida parzialmente i sequestri operati nell’ottobre del 2020 e nel gennaio del 2021, ha altresì disposto l’applicazione della misura personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per la durata di 2 anni e scaturisce dalla proposta di applicazione di misura di prevenzione formulata dalla DIA nel dicembre del 2019. (…) Il panorama criminale della provincia di Frosinone risente significativamente delle proiezioni nell’area di noti clan di matrice camorristica. Nel corso degli anni, infatti, alcune zone hanno anche costituito un punto di riferimento per la latitanza di ricercati campani affiliati ai clan AMATO-PAGANO, POLVERINO e dei CASALESI, essendo decentrate ma prossime alla loro Regione d’origine. I gruppi autoctoni sono rappresentati principalmente dagli SPADA e dai DI SILVIO, dediti ad estorsioni, usura, al traffico di stupefacenti, talvolta in joint-venture con i tradizionali sodalizi mafiosi. Riciclaggio, affari illeciti nel settore dei rifiuti, dei giochi e delle scommesse, rappresentano altri segmenti criminali tipici in questo territorio. Il traffico di stupefacenti, al pari dell’usura e del riciclaggio, continua a rappresentare un’importante fonte di profitti per la criminalità organizzata”.

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