“La ludopatia è una malattia che è andata sempre più crescendo. Durante la pandemia i luoghi fisici per il gioco erano chiusi, ma si sono sviluppati i giochi online e la dipendenza non si è fermata. Questa malattia tocca una persona ogni 39, si stimano circa 900mila persone. Negli anni sono state fatte diverse cose, ma non sono mai abbastanza. Bisogna distinguere il gioco lecito da quello illecito. Negli ultimi anni si sono diffusi apparecchi da intrattenimento in qualunque esercizio. Questo eccesso di offerta di gioco può provocare infiltrazioni malavitose e aumenta il rischio di dipendenza dei soggetti più deboli. La Lega ha presentato una proposta di legge nella scorsa legislatura e sta valutando di ripresentarla anche nella legislatura attuale, in accordo con chi il gioco lo fa legalmente – quindi anche i creatori di apparecchi -, per andare a ripensare l’offerta di slot machine nei locali controllati. Dobbiamo anche farci una domanda sui giochi online, che non sono controllati, per questi serve un ragionamento normativo che per ora non è ancora stato fatto”.

Lo ha detto la capogruppo della Lega in Commissione Affari sociali del Senato, Elena Murelli (nella foto), intervenendo oggi a Rai Radio 1.

“E’ importante fare delle campagne di comunicazione, serve sensibilizzare. Il gioco comporta un importante gettito per l’erario, ma è anche una piaga sociale. Dobbiamo essere tutti consapevoli che queste persone hanno bisogno di aiuto e non lo chiederanno mai. Serve supporto sociale e familiare. La ludopatia non interessa solo chi ha tanti soldi e non riguarda solo i giovani, ma anche anziani e i disoccupati. Dobbiamo metterci tutti intorno a un tavolo e decidere cosa fare dal punto di vista sociale e normativo. Bisogna capire come intervenire preventivamente”, ha concluso Murelli.

Articolo precedenteRafforzare le opportunità di business: mercati emergenti e tecnologia all’SBC Summit Latinoamérica
Articolo successivoGioco d’azzardo, Ciani (PD): “Ci sono vari aspetti di cui tenere conto, ma il faro deve essere la salute pubblica”