Zevio (VR) aderisce al manifesto no slot

(Jamma) Su decisione del Consiglio Zevio ha aderito al Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo. Come ha spiegato il primo cittadino Diego Ruzza, l’iniziativa su scala nazionale punta ad ottenere una nuova legge quadro che dia ai Comuni maggiori possibilità d’intervento rispetto al proliferare di sale da gioco, sale slot e macchinette elettroniche. «Un proliferare che crea frustrazione tra gli amministratori, impossibilitati a fronteggiare il fenomeno», ha insistito il sindaco. Il «Manifesto» chiede poi siano le Regioni e i Comuni a legiferare in materia. «Attraverso ordinanze che vadano a prevenire danni alle persone e alle loro famiglie, che purtroppo si verificano anche da noi», ha proseguito Ruzza. «A volte i giocatori, un terzo dei quali donne, sperperano tutti i loro averi mettendo in gravissima crisi le famiglie di appartenenza che poi, magari per dignità, arrivano ai servizi sociali quando ormai la situazione è disperata». A detta del sindaco, «la ludopatia patologica sta diventando una vera e propria malattia sociale e psichiatrica. Per questo serve intervenire rapidamente contro il fenomeno». Ruzza ha concluso sottolineando che «Zevio è il terzo Comune della provincia a firmare il “Manifesto” e l’ottavo in Veneto». A favore del provvedimento hanno votato anche le minoranze: Unisciti al cambiamento e Zevio bene comune. Ogni anno lo Stato incassa circa 80 miliardi dal gioco d’azzardo, che coinvolge quattro italiani su dieci con una spesa pro capite di 1.673 euro. In Italia sarebbero due milioni le persone considerate a rischio. Soggetti «deboli» che rischiano di rovinarsi al punto che, per contenere i danni, lo Stato si appresta a inserire la ludopatia tra le malattie psichiatriche trattabili con specifici protocolli dai Sevizi contro le dipendenze delle Ulss.P.T.

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