“Il riordino dell’online e del fisico del comparto dei giochi deve avvenire necessariamente in contemporanea”. E’ quanto ha dichiarato Geronimo Cardia (nella foto), presidente di Acadi-Confcommercio, durante la conferenza stampa alla Camera dei Deputati “Gioco: un solo mercato, un solo riordino”, promossa e organizzata dall’Istituto Milton Friedman.

Per la prima volta, la maggior parte delle associazioni di categoria che rappresentano il settore del gioco legale in Italia (ACADI, SAPAR, ASTRO, EGP-FIPE, Logico e ACMI) si sono presentate unite e compatte per denunciare i rischi che corre il settore se il Governo non adotta politiche regolatorie ed economiche corrette ed uniformi, riformando contestualmente le regole che interessano l’intero settore e non soltanto alcuni segmenti dello stesso mercato, generando invece così disparità tra i diversi prodotti e segmenti dello stesso peraltro impattando asimmetricamente sulla politica sanitaria di tutela dell’utente.

La posizione delle Associazioni è netta: dare priorità al riordino dell’online e posticipare quello del territorio significa incentivare ancora di più il riversamento della domanda di gioco sull’online a discapito della distribuzione sul territorio, compromettendo principalmente la rete generalista che si occupa della distribuzione degli apparecchi ma soprattutto determinando un importante pregiudizio dei principali interessi costituzionali che sono il presupposto dell’esistenza del comparto stesso.

“Da oltre un decennio il mercato dei giochi in denaro soffre di interventi frammentari e parziali – ha ribadito Cardia -, distanziometri espulsivi regionali, limitazioni di orari stringenti comunali, aumenti di tassazione hanno interessato essenzialmente e principalmente solo una e non tutte le tipologie di gioco del territorio e certamente non le stesse tipologie di gioco distribuite sul canale online. Un approccio politico che ha avuto impatti negativi sia sugli obiettivi di interesse pubblico, come legalità ed erario, ma anche su imprese e lavoratori del settore, oltre che sul primario interesse del contrasto al disturbo da gioco d’azzardo”.

“La rete fisica genera numeri di tutto rispetto: 80% della spesa di gioco regolamentata, il 90% del gettito erariale, oltre il 95% dell’occupazione nazionale di settore, più di 140.000 persone tra esercenti, distributori, piccole e medie imprese di gestione apparecchi, produttori di tecnologie ed addetti commerciali ed amministrativi – ha sottolineato ancora Cardia -. Occuparsi pertanto prima del “riordino” del gioco a distanza rispetto a quello del retail significa ridurre il gettito complessivo del comparto, il presidio di legalità sul territorio, la tutela del giocatore, i livelli di occupazione e significa inoltre soffocare le piccole e medie imprese. Peraltro per un’adeguata tutela dell’utente, per un concreto contrasto a tutto tondo del disturbo da gioco d’azzardo la Conferenza Unificata tra Stato e Regioni per il Riordino dovrà necessariamente valutare tutte le verticali distributive delle diverse tipologie di giochi sia del territorio sia dell’on line”.

“E comunque per accelerare le operazioni, intanto le Istituzioni potrebbero fare interventi ad adiuvandum nei contenziosi per denunziare le incongruenze dei provvedimenti parziali e proibizionistici attualmente esistenti che in tutto ciò impediscono di fare le gare”, ha concluso Cardia.

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