Emilia Romagna. Pollastri (PdL): “Compro oro lontano da sale giochi”

 

(Jamma) Secondo i dati emersi dal “Rapporto Italia 2013” di Eurispes la crisi economica ha portato un numero sempre crescente di italiani a vendere letteralmente i gioielli di famiglia per poter affrontare le spese quotidiane.

Questa esigenza ha portato alla nascita di numerosi negozi “Compro Oro”, a cui si sono rivolti, nel 2012, il 28,1% degli italiani mentre erano l’8,5% solo un anno prima.

Una crescita considerevole anche per quel che nasconde: oltre a chi vende i preziosi per “sbarcare il lunario”, infatti, vi è anche chi lo fa come estremo rimedio dopo aver dato fondo a tutti gli averi bruciandoli nei propri vizi.

È il caso, ad esempio, dei soggetti fragili, affetti da patologie esacerbate dal disagio economico, come l’alcolismo, la tossicodipendenza o la ludopatia.

Proprio relativamente ai giocatori patologici la Regione Lombardia ha introdotto il vincolo che gli esercizi “Compro oro” non possano essere a distanza inferiore ai 500 metri da luoghi sensibili quali scuole, centri d’aggregazione giovanile, ecc. ma anche dalle sale gioco o dai locali ospitanti macchinette per il gioco d’azzardo, onde evitare che la disponibilità di soldi ingeneri un indiretto invito a spenderli in modo sbagliato.

Pollastri ha chiesto il parere della Giunta della nostra Regione sul provvedimento lombardo, invitandola, tra l’altro, ad intervenire per modificare la legislazione vigente introducendo, anche da noi, la distanza di almeno 500 m tra “Compro oro” e locali con macchinette per il gioco d’azzardo.

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